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L'ALBA DEL PIANETA DELLE SCIMMIE regia di Rupert Wyatt

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Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly     8 / 10  27/06/2012 11:32:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ingredienti per un film di intrattenimento perfetto:

1. prendete una sceneggiatura solida e credibile, un attore protagonista in grado di svolgere il suo mestiere come cristo comanda (E parlo di Serkis, non di James Franco che invece è decisamente fuori parte), degli effetti speciali ben fatti ma amalgamati nella storia e ad essa funzionali;
2. aggiungete una spruzzatina di azione spettacolare ma non caciarona;
3. amalgamate con un approfondimento psicologico credibile e non stucchevole;
4. lasciate cuocere per un'oretta e mezza;
5. servite ben caldo.

Ah, la ricetta non è segreta, se ne consiglia anzi la diffusione ai vari Bay, Emmerich, Petersen e compagnia bella. Sì perché "L'alba del pianeta delle scimmie" è una gioia per gli occhi e per il palato, un film verso il quale partito carico di preconcetti e diffidenza ma che invece mi ha stupito e divertito da matti come non mi succedeva da tempo, e non era facile. Bravissimi, bravissimi tutti. E che attore Andy Serkis, che attore!
Larry Filmaiolo  27/06/2012 15:28:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
sceneggiatura solida e credibile? a me è sembrata tutto l'opposto... la fanciullesca imbecillità del personaggio di Franco e l'ancora più fanciullesco compiacimento del regista nel mostrare un'orda di scimmie evadere da un carcere-zoo e lanciare pali di metallo in giro ai miei occhi non palesano alcun tipo di solidità nè di credibilità. anzi.

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Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  28/06/2012 10:53:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il personaggio di Franco è evidentemente uno stereotipo di genere che si trascina dai tempi di Mary Shelley, lo scienziato idealista mosso da motivazioni personali che prima crea qualcosa di potente e poi ne è impaurito. Non è quel personaggio ad essere rilevante, lui è solo l'interruttore della storia: lo trovi in tutte (e dico tutte) le pellicole di questo tipo, e sempre con le stesse caratteristiche. Poi è la sceneggiatura attorno che fa la differenza: lo stesso personaggio ne "L'uomo senza ombra" aveva una deriva ridicola, mentre ne "L'alba del pianeta delle scimmie" mantiene il proprio ruolo di interruttore fine a se stesso, lasciando il campo aperto al resto dell'impianto narrativo, incentrato non su di lui ma su Cesare. Poi non ho visto (per una volta) alcun fanciullesco compiacimento nella scena dell'evasione, anzi: per una volta in un blockbuster viene mostrata una scena di questo tipo senza spettacolarizzazioni fanfarone, caciarone o fini a se stesse: nessun combattimento corpo a corpo di mezz'ora, nessun particolare dispiego di forze dell'ordine (in genere in questi film ci schiaffano sempre i marines o i militari a contrastare la minaccia) e soprattutto nessun particolare manicheismo: a parte i personaggi stereotipi (lo scienziato buono ed il suo avido capo, il carceriere aguzzino), tutti gli altri hanno le proprie ragioni: le ha Cesare, che non è un "buono" puro e tout court, e le hanno ovviamente i poliziotti che le vogliono fermare. Poi torniamo al solito discorso della credibilità: ovviamente la credibilità in un film non si misura con riferimento agli standard reali, ma a quelli impostati dal film stesso: il film crea un universo con determinate regole, e quelle regole devono essere credibili, coese e funzionali al loro interno. In questi termini, la fuga sul Golden Gate è da manuale del cinema d'azione, in quanto a credibilità, considerando che tutte le scimmie che la mettono in pratica sono degli esemplari super-intelligenti.
Quanto all'approfondimento psicologico, io raramente ho visto un simile dettaglio in un film mainstream: semplicemente con la forza delle sue espressioni e del suo sguardo, Serkis riesce a trasmettere tutta l'evoluzione psicologica del proprio personaggio.
Larry Filmaiolo  29/06/2012 14:15:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
rispetto il tuo parere e ti ringrazio per avermelo chiarito. Tuttavia credo che le nostre opinioni a riguardo risultino inconciliabili, forse perchè semplicemente questo non è il mio genere di film.
KOMMANDOARDITI  27/06/2012 13:01:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Hai dimenticato una cosa fondamentale che distingue nettamente questo film da altri animal-attack apocalittici: l'idea del prison-movie scimmiesco. Se noti bene la parte carceraria nient'altro è che la riproposizione "alternativa" dei classicissimi topoi che caratterizzano film come FUGA DA ALCATRAZ, FUGA DI MEZZANOTTE, SORVEGLIATO SPECIALE (che a sua volta era un cripto-remake siegeliano), LE ALI DELLA LIBERTA' e via penitenziando: il carcerato isolato ma intelligente, i soprusi dei secondini e dei nonni, le alleanze e gli accordi strumentali, il piano di fuga, etc.
Il tutto realizzato con un grado di realismo umano che se la gioca quasi ad armi pari con gli illustri modelli ispiratori.

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Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  27/06/2012 13:03:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Vero, buona lettura, perfettamente d'accordo.