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CONTAGION (2011) regia di Steven Soderbergh

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matt_995     7½ / 10  24/01/2022 16:59:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Soderbergh racconta il covid prima del covid in un film corale asciutto e frenetico che ricorda tanto il Fincher di Zodiac e The Social Network, ma che trasuda lo stile inconfondibile di Soderbergh ad ogni inquadratura.
Nel 2011 uscì un po' in sordina. Devono passere quasi 10 anni perchè la gente se ne ricordi: "Oddio, c'è sto film del 2011 che pare parli del covid-19... Sarà Gomplotto?".
In effetti il film anticipa sì ma parla di qualcosa che già era nell'aria... Siamo pur sempre su un pianeta prossimo all'apocalisse e all'autodistruzione, no? E a guardarlo oggi col senno di poi, questo film presenta diverse ingenuità e cliché del mondo pre-covid (tanto per cominciare le folle infuriate che si menano e saccheggiano per strada come nei film post-apocalittici ce le siamo evitate quasi del tutt, ma abbiamo dato vita a nuove follie ben diverse e assolutamente imprevedibili nel 2011 - Vedi nomask, novax etc etc).
Ma veniamo alle storie che compongono questo quadro complesso:
spicca sicuramente la Winslet, ca**utissima, tanto da sembrare quasi un detective a caccia di assassino


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Inquietantissimo Jude Law che passa dall'essere un giornalista squattrinato al diventare il nuovo profeta anti-virus, scomodo ai poteri (o forse solo un pericoloso ciarlatano che si è arricchito con la pandemia, chissà).

La Cotillard ha una storia abbastanza moscia ma che si riprende con un finale amarissimo. Ma a proposito dell'attrice, mi rivolgo ai direttori del doppiaggio: piantatela di metterle quell'odiosissimo accento francese, finto come il cucco. La Cotillard recita in inglese con una piccola inflessione francese ma non vedo perchè ridicolizzarla con quel tono da avanspettacolo (i cinesi nel film mica parlano con la L al posto della R?)

Damon, a parte il fatto di essere sposato al paziente 0, ha la storia più noiosa anche perché sinceramente mi frega poco di vedere un uomo depresso per le corna della moglie, quando invece c'è la nuova peste in giro a far danni.

Il fine il finale: davvero inquietante.

Il film si sviluppa molto bene nella prima parte, con la velocissima diffusione del virus mentre si appiattisce nella parte centrale e lascia troppo poco spazio alla parte finale, in cui si potevano approfondire meglio le ripercussioni sociali del virus. Ma tant'è, è un ottimo prodotto, davvero appassionante, che avrei decisamente voluto rimanesse fantascienza. E non crudo realismo.