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SUPER 8 regia di J.J. Abrams

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wallace'89     8 / 10  18/09/2011 12:54:28 » Rispondi
Un film semplicemente adorabile.Protagonisti una banda di giovani cinefili alle prese con il loro film autoprodotto in Super8 e un mistero alieno. Prima ancora che un riuscito tributo in bilico tra il mai dimenticato cinema di fantascienza di matrice spielberghiana (qui in veste di producer e padre putativo) e il miglior racconto di formazione alla Stand By Me, un film sull'incantamento del cinema, sulla presa di conoscenza della sua magia e del potere sbalorditivo che sprigiona specialmente in giovane età. E quindi gli anni '80 e i suoi costumi, una decade che mai come prima aveva dedicato tanta attenzione alla celebrazione dei più giovani spettatori, così come al loro immaginario che andava formandosi grazie ai drive-in, i fantasiosi fumetti pulp e i primi videogames. Un'epoca ricostruita con affetto e attenzione ai particolari (dai primi walkmen ai ragazzini che cantano "My Sharona", sono diversi gli elementi che permettono una precisa contestualizzazione).JJ Abrahms, dopo Star Trek e questo, sembra attualmente il regista più indicato a riportare il cinema blockbuster ai suoi territori più efficaci, quelli di una genuina naiveté amplificata dalla forza di uno spettacolo iper-sensoriale. La necessaria sintesi tra il consolidato gusto del cinema passato e la sua attualizzazione per la generazione playstation e soprattutto internet ( sul quale il nostro sa condurre sempre ottime e misteriose campagne di marketing che non possono che ispirare curiosità). Sebbene alla lunga sia il lato più spettacolare dell'operazione a stupire meno, con qualche ridondanza di troppo (la scena dell'incidente del treno e qualche scena della seconda parte), l'amalgama di azione, fantasia e mistery è ben dosata con quello che alla fine risulta l'elemento più vincente di tutta l'operazione: l'attenzione al gruppo di piccoli protagonisti. L'affiatamento tra i ragazzini è ciò che veramente conquista e ci porta a sospendere l'incredulità, a condividerne emozioni, le piccole grandi scoperte e avventure, le amicizie e i segreti (chiaro, non è Truffaut, ma per chi è cresciuto a pane e Joe Dante troverà che vibra dello stesso calore e sincerità). Spicca per bravura e promettente bellezza la giovane Elle Fanning, già dotata di una spiccata espressività. Niente male pure il protagonista, make-up artist, e l'aspirante regista, che ricorda da vicono Peter Jackson, alle prese con il proprio zombie-movie fatto in casa. Sarà derivativo, inferiore perché debitamente citazionista...ma al bando la stitichezza, un mezzo voto in più se lo becca tranquillamente grazie sopratutto al corto finito dei protagonisti visionabile sui titoli di coda. Esilarante e commovente per chi come me ha passato la propria infanzia e prima adolescenza a girarne di simili.