L.P. 8½ / 10 11/09/2011 11:40:19 » Rispondi Super 8 compie un piccolo miracolo: quello di riportare l' umanità al centro del cinema fantastico e lo fa nel modo più semplice possibile, ovvero rifiutandosi di bombardare lo spettatore, dandogli il tempo di entrare nella storia e di acquisire familiarità con la troupe improvvisata di ragazzini, così che poi possa stare in pena per loro nel momento in cui il film mostra i muscoli e fa strabuzzare gli occhi con la sequenza dell' incidente ferroviario, non per la qualità e quantità degli effetti, ma per la sua orchestrazione e resa visiva, basata sulla percezione che i personaggi hanno di essa. Abramas non li abbandona mai, è sempre concentrato su di loro, anche quando botti ed esplosioni potrebbero prendere il sopravvento, li tiene sotto controllo e bada a narrare, prima che a far vedere quanti fantastilioni sono stati spesi.
Che poi, a pensarci bene, è tutto lì. E i vari Michael Bay e Zack Snyder possono dire quello che vogliono, ma esaurita la superficiale meraviglia per le mazzate, le accelerazioni, i ralenty e i robottoni, si scende dall' otto volante e si torna a casa con un senso di nausea e il vuoto nello stomaco. Da Super 8, al contrario, si esce con i lucciconi agli occhi e con l' impressione di aver vissuto emozioni autentiche e non simulate. Non credo sia poco, dato i film che corrono.