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TERRAFERMA regia di Emanuele Crialese

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Invia una mail all'autore del commento logical     5½ / 10  08/09/2011 01:57:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il manifesto faceva temere il peggio con quell'apoteosi di copia&incolla ma ho pensato che potesse essere la versione 'allegra' di Lamerica di Gianni Amelio. Poi, dopo un paio di immagini bellissime vedo apparire il presepe dei personaggi: nonno capitan Findus, mamma Anna Magnani, figlio Ninetto Davoli, la ******* industriale e i suoi amichetti dei quartieri alti, il fretello di Fiorello che fa l'animatore turistico e una marea - appunto - di modelli neri usciti da Benetton, tra spiaggiati alla moda e annegandi per finta.
Se escludiamo l'intento pubblicitario, rimane solo un altro movente possibile: questo film è fatto su misura per il mercato americano. La storia è minima, l'approfondimento dei personaggi è zero, la sceneggiatura è per lo meno latente, ma ci sono spiagge, sole, mare, cibo agli affamati, lascrime e buon cuore. Mancava "pecché io tengo cuore italiano" ma probabilmente Depardieu era extra budget. Peccato, Crialese lo facevo più furbo.
Rand  08/09/2011 11:37:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non capisco la logica del tuo commento...
sembra un film finto e questo che vuoi dire?
Invia una mail all'autore del commento logical  08/09/2011 11:53:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Confronta il manifesto con la scena 'reale' del film: la stessa stucchevole abbondanza per farsi ricordare.
elio91  10/09/2011 12:12:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non sono per nulla d'accordo né con il tuo commento né con questa frase in particolare. Non vedo alcuna forma di pubblicità a nulla,tutt'altro essa viene criticata quando gli immigrati devono essere scacciati dal personaggio di Fiorello perché fanno "cattiva" pubblicità.
E non c'è alcuna forma né di retorica né di patetismo,ci sono immagini su immagini a confermarlo. Il film inoltre prende una chiara posizione politica,che non è poco.
La scena della locandina poi è una splendida contrapposizione: volgarissimo il barcone dei turisti a ballare canzoni (sempre le stesse) vecchie di vent'anni,dall'altra parte il barcone di clandestini a chiedere aiuto e ad affogare in mare.
Da una parte i finti ciechi,dall'altra i disperati.
Se hai visto i precedenti film di Crialese,splendidi anche più di questo,capirai che è il suo stile: la trama si può spiegare in due parole ma la potenza delle immagini è evocativa come non mai.

Sharm el Sheik,Natale in Sudafrica,sul Nilo,a Beverly Hills... questi sono film con intenti spudoratamente pubblicitari,tanto da non fare neanche finta di non esserlo e di qualità infima. Come si può accusare Terraferma di essere un film pubblicitario con la storia che racconta io non lo so.
Invia una mail all'autore del commento logical  10/09/2011 14:59:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Terraferma ha una 'confezione' pubbliclitaria, proprio come la costruzione del manifesto. Una sceneggiatura semplice fino alla stereotipo per creare immagini forti che a volte - pensa alla scena dei naufraghi notturni - diventano candidamente grottesche.
Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  14/09/2011 00:15:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi sembra un'osservazione un po' esagerata. Forse può esserci un eccesso di ricerca estetica ma addirittura "pubblicitaria"... mi pare troppo. Come ho scritto manca quel tocco surreale e straniato che caratterizzava "Respiro" e, soprattutto, "Nuovomondo"; ma forse Crialese ha preferito lasciarsi andare a una "sfrontatezza" simile a quella del personaggio di Filippo: ci ha perso l'arte per l'arte ma ne ha guadagnato la fruibilità "popolare".
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  11/09/2011 19:56:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Purtroppo mi sa che hai un pò ragione. La bellezza delle immagini stavolta sfavorisce e indebolisce la storia e certe trovate (cfr. i tre ventenni del nord, inutili - la scena del sequestro della barca) sono poco incisive, o sbagliate di grosso. Alcune immagini sembrano pensate per diventare pezzi da antologia del cinema, ma la bellezza visiva non è l'unica cosa che si chiede al cinema specialmente per tematiche del genere ps Nuovomondo è un capolavoro, sì
Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  14/09/2011 00:18:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Inutili i tre ventenni? Non mi pare proprio, sono funzionalissimi a una contrapposizione tra freddezza nordica e calore mediterraneo, tra moderno cinico e tradizione soffocante. Inoltre a me è capitato dal vero di incontrare tipi del genere e, francamente, ti cascano le braccia ad averci a che fare.
Rand  09/09/2011 18:19:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ma i film devono farsi ricordare! con la forza delle immmagini!