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RUGGINE regia di Daniele Gaglianone

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Invia una mail all'autore del commento LukeMC67     7 / 10  09/09/2011 18:13:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Luce blu, fredda e tagliente come la solitudine per l'oggi; luce rossastra, calda, apparentemente accogliente ma in realtà sporchissima e inquietante per il tempo andato dell'infanzia. Ieri la strada (o il campo), la banda e i giochi insegnavano a vivere; oggi l'isolamento rassicurante della casa ci illude di essere protetti da tutto ciò che circonda salvo esserne perennemente sopraffatti appena usciamo. Ieri si perdeva l'innocenza quando la realtà irrompeva sulla finzione del gioco, oggi ci si illude di essere sempre innocenti perché incapaci di entrare in contatto con la realtà stessa anche quando ci travolge con decisione. Su questi estremi ondeggia l'interessante "Ruggine" che fa della cifra stilistica (in particolare della fotografia e del montaggio) i suoi punti di forza. Una ulteriore nota di merito va alla musica e al sonoro: un agghiacciante, cupo e ossessivo incedere di rumori metallici e metropolitani che fanno da contrappunto alle stonate note liriche declamate da un Filippo Timi invasato dalle nevrosi e dalle compulsioni del suo personaggio. Altro punto di forza: la recitazione dei bambini. Raramente al cinema s'è vista tanta spontaneità unita a profondità espressiva: ho provato davvero tutta la gamma possibile delle emozioni vedendo questo manipolo di infanti giocare, torturare, gioire, soffrire, uccidere.
Cosa non convince allora in questa coraggiosa pellicola? Ebbene, gli attori e i loro personaggi. Se Valeria Solarino traccia la figura più riuscita dei quattro protagonisti adulti, Valerio Mastandrea rende senz'altro bene la disperazione di un uomo già morto interiormente in attesa della sua consunzione fisica; decisamente piatto Stefano Accorsi (ma forse proprio questo doveva restituire il suo ruolo) mentre mi ha lasciato senza fiato Filippo Timi: dov'è la "normalità del mostro" di cui lui e il regista tanto hanno parlato nelle loro interviste di presentazione al film? Se cinematograficamente Timi è riuscito a delinare uno dei personaggi più inquietanti della sua carriera, di certo la sua eccessiva caratterizzazione ci porta ben presto a identificare il male col diverso. Molto più efficace in tal senso la sequenza della spedizione punitiva dei bambini contro il disadattato mentale (come a dire che la ricerca del capro espiatorio nel diverso è un dato non sradicabile della cattiva natura umana), ma davvero questo dottore roso dalle nevrosi e dalla frustrazione di non aver saputo far carriera e divorato dalle proprie compulsioni finisce con l'esserci distantissimo e, curiosamente, "rassicurante": il male si può identificare esteriormente con facilità. Peccato per questo scivolone perché invece la "genesi del male" nelle sue componenti innate, comportamentali e sociali viene resa da Gaglianone in maniera perfetta quando filma i bambini alle prese coi loro giochi più o meno crudeli e soprattutto di fronte alla terribile realtà che li sollecita a reagire inconsultamente.
Bellissima la tagliente sequenza del (mancato) incontro dei protagonisti sulla metropolitana quasi deserta: una pugnalata in mezzo ai titoli di coda superbamente commentati dalla canzone "Luci della centrale elettrica" che descrive in maniera perfetta (ma non sublime perché in questo film non c'è alcuna catarsi) il clima di irrimediabile mancanza di redenzione dalla malattia dell'esistere emarginati.
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  10/09/2011 23:29:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Perfettamente d'accordo su tutto e, diciamolo, se i mostri fossero così facilmente identificabili, certi casi italiani verrebbero risolti presto. Forse però bisogna ricordare il periodo a cui si ispira il regista, quello del boom economico, del Nord Italia del benessere... il film è coraggioso e ben costruito, ma cozza contro questi clichè. Del resto...

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Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  11/09/2011 03:21:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi


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Invia una mail all'autore del commento kowalsky  19/09/2011 19:07:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi


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Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  21/09/2011 20:28:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Caro Luca, ti risponderò con un msg privato, ok?
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  10/09/2011 23:29:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma eri a Venezia alla mostra? Io abito proprio lì
Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  11/09/2011 03:25:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
MAGARI, caro Luca!!! Avrei coronato il sogno della mia vita e mi sarei goduto una delle migliori edizioni! Comunque è una promessa che quando riuscirò a farmi una full immersion al Lido, ti contatto e, se ci stai, ci tuffiamo in apnea insieme in tutte le proiezioni dei 10 giorni della Mostra!! Purtroppo anche questa estate è passata per me in sala operatoria prima e in fisioterapia poi... vacanze alternative, diciamo! Come da due anni a questa parte.