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BROTHER regia di Takeshi Kitano

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Crazymo     8 / 10  18/04/2013 00:09:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Kitano si sposta in america e tutto fa meno che commercializzarsi, almeno volutamente; il film ha una storia e una narrazione più lineare ed è molto probabilmente il film di Kitano con il più alto bodycount (Ogni scena di omicidio è indimenticabile, creata con la solita ed inimitabile maestria del regista) ma è tutto un riflesso della storia, che comunque non tende a spettacolarizzare e presenta in un'ora e quaranta notevoli momenti di silenzio e di riflessione, come in tutti i film del regista. Kitano non punta alla descrizione minuziosa della vita yakuza, tant'è che molte cose sono spesso abbozzate e un pò confuse, ma al rapporto fra i vari membri della yakuza e il resto del mondo; siamo negli USA ma non per questo la società cambia, siamo sempre in un mondo oscuro e spietato dove questi yakuza danno un valore estremamente futile alla vita altrui, giudificando ogni cosa, persino le proprie scelte, attribuendo tutto all'inevitabile destino, un destino contro il quale il nostro Beat Takeshi, come in tutti i suoi film, va senza cercare alternativa, sa fin da metà film come tutto andrà a finire, ed esattamente come in Sonatine vive questi suoi ultimi giorni giocando con un amico che per lui vale più di un fratello, inverosimile in questo clima mafioso ma veramente toccante, soprattutto nel finale, in cui tutto viene portato ad una dimensione superiore, il protagonista decide di vivere questi ultimi giorni riflettendo sul passato e vivendo il tutto con estrema ironia, anche nei momenti più crudi ("Ti dò 10 dollari se riesci ad ucciderlo con un colpo"), mettendo sempre il gioco al centro di ogni situazione, qualsiasi essa sia. Quindi il primo film di Kitano che vede la yakuza strettamente dall'interno contaminando il tutto con la sua solita aura di profondità, anche se è vero, forse manca un qualcosa che riesca ad elevarlo a capolavoro. Magnifica la colonna sonora di Joe Hisaishi. Magnifica la sequenza finale nel deserto e come sempre inimitabile Kitano con la sua ironia che permea un pò tutto il film, senza sminuire il suo spessore. Un gran film sulla yakuza, unico nel suo genere!