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MIDNIGHT IN PARIS regia di Woody Allen

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Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki     8 / 10  25/05/2013 13:11:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un gioiello simile me lo sarei aspettato da Allen nel periodo a cavallo tra i '70 e gli '80 ove la sua vena sperimentatrice era particolarmente votata a mettersi alla prova tra mockumentary e omaggi ambiziosi di reinterpretare Bergman e Fellini. Ok tranne i primi 5 fastidiosissimi minuti di immagini da cartolina, e la sensazione di non essere di fronte al classico showcase di superstar in cerca di una firma prestigiosa quale Allen è e rimane, si viene catapultati in questa surrealistica dimensione nostalgica (rimembra molto del Renè Clair post Hollywood, 'Le Belle della notte' in particolare anche lì la morale di fondo era il vivere il proprio tempo) un periodo di transizione tra Dadaismo e Surrealismo talmente ricco di intellettuali che innoveranno alle proprie arti la metafisica del pensiero, al che lo scrittore protagonista (ormai Owen Wilson è abituato ai contesti surrealisti di andersoniana memoria) inizialmente smarrito si lascia condurre in questo oppiaceo mondo evadendo nelle sue illusioni, pur razionalmente lucido da cercare nel passato le certezze per il presente. Tutto calibrato al punto giusto, persino Carla Bruni che nei titoli di testa faceva storcere il naso alla fine della fiera la si trova soddisfacente e contestualizzata. Sarà l'aria di Parigi..