caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

MIDNIGHT IN PARIS regia di Woody Allen

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Constantine     8½ / 10  09/05/2012 02:42:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il maestro Allen s'interroga e ci interroga sul malessere di vivere il proprio tempo e sul desiderio insito in molti di noi di trascinarsi a ritroso nella storia per poterne vivere un altro, lo fa tratteggiando una storia surreale e leggera, ben riuscita per larghi tratti e dal finale romantico e poetico. La sceneggiatura è ovviamente il fiore all'occhiello ma anche la buonissima prova di Wilson nelle vesti del protagonista, mantenendo sempre l'aria del passante fortunato o dell'uomo giusto al posto giusto, aiutano non poco alla visione dell'opera. Sequenze ben riuscite sono quelle che ci riportano nella favoleggiata Parigi degli anni 20 a netto contrasto di quelle con il presente colmo di ansie e dubbi di Gil. Non ho concepito la presenza di Carla Bruni ma tant'è. Un film che riappacifica con il cinema, seppur senza abbagliare, invita a riflettere e a fare i conti con se stessi.

- Ma aveva paura di essere ucciso?
- Non scrivi mai bene se hai paura di morire. Tu ce l'hai?
- Si, io si, direi che forse è la mia paura più grande.
- È una cosa che a tutti prima di te è successa e a tutti succederà... Hai mai fatto l'amore con una vera meraviglia di donna?
- Ecco la mia fidanzata è parecchio sexi.
-"E quando fai l'amore con lei senti una vera e bellissima passione e almeno per quel momento dimentichi la paura della morte?"
- No, no... questo non succede.
- Io penso che l'amore vero e autentico crei una tregua dalla morte... La vigliaccheria deriva dal non amare o dall'amare male che è la stessa cosa. Quando un uomo che è vero e coraggioso guarda la morte dritta in faccia [...] è perché ama con sufficiente passione da fugare la morte dalla sua mente finché lei non ritorna come fa con tutti... e allora bisogna di nuovo far bene l'amore.