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MIDNIGHT IN PARIS regia di Woody Allen

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Invia una mail all'autore del commento Elly=)     8½ / 10  16/12/2011 18:37:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Quante volte ci è capitato di sentir dire da qualche anziano signore "Ah non ci sono più i tempi di una volta!" e da qualcun altro un attimo più intellettuale "Se vivessimo in quell'epoca sarebbe tutto molto meglio". Persone come queste se ne incontrano a vonde e molto spesso i loro commenti ci irritano un po.

La frase che ad un certo punto viene detta da un personaggio (Paul) insieme al discorso tra Adriana e Gil alla fine del film, racchiude l'intero concetto che Allen ha scelto di raccontarci tramite un film il cui soggetto originale e la magica storia che tutti vorremmo vivere prende vita, in bilico fra un mondo fantastico di artisti e quello povero d'animo dei consumisti. Nella realtà del giorno Gil è come un uccellino in gabbia costretto a vivere fra le sbarre di una società dove l'arte ha un significato di cultura d'aria, il qual semplice uso è a scopo di fare belle figure fingendosi intellettuali e critici per farsi ammirare senza cogliere la vera magnificenza dell'arte e nella notte invece è libero di volare, la gabbia si apre e il sogno si materializza, l'arte è apprezzata e vissuta soprattutto per quello che è.

Un sogno che si sporge sul fantastico e sul surreale, una storia che senza un briciolo di immaginazione non reggerebbe. Durante il film non si ha voglia di chiedersi la spiegazione logica di ciò che accade a Gil alla notte e una risatina simpatica ci viene regalata nel momento in cui ci viene detto che il detective è scomparso.

Non importa come Gil finisca in quel mondo, al massimo vorremmo saperlo solo per unirci a lui! Lui che ha questa grandissima possibilità, non tanto di tornare indietro nel tempo ma di vivere in un universo dove la logica, la razionalità, la grammatica della vita viene spazzata via dal vento della libertà, dalla creatività, dalla pazzia, dai sentimenti e da quel dolce movimento che sembra cullarti nel sogno che ogni artista vorrebbe fare.

E cosi proponendoci un film che richiama le radici del cinema, quelle radici che si rifanno al vero senso esistenziale del cinema, il motivo per il quale questa indescrivibile arte esiste, è farci sognare!Sogniamo ora, ora che possiamo, stacchiamoci dai matematici sociali perchè non dobbiamo desiderare altre epoche, altri anni, altri tempi!Succhiamo il miele che c'è stato, apprezziamo quello che abbiamo oggi, osserviamo e capiamo gli sbagli commessi per migliorare il nostro presente, un presente che si nutre di speranze, sogni, passioni. Sogniamo finchè possiamo farlo, sogniamo prima che arrivi l'uomo nero, sogniamo sinchè viviamo.