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CAPTAIN AMERICA: IL PRIMO VENDICATORE regia di Joe Johnston

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Bonvi     7 / 10  29/07/2011 09:30:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
A dispetto della media bassa che riscuote su Filmscoop, CAPTAIN AMERICA: IL PRIMO VENDICATORE è un film, a mio avviso, molto ben costruito. Non tanto, forse, dal punto di vista della storia (che racconta la solita formazione: nascita dell'eroe, vita dell'eroe e sua conclusione) che è fin troppo lineare tanto, invece, dal punto di vista dei personaggi.

Lo Steve Rogers che si vede sullo schermo e il suo alter-ego "Capitan America" iniziano a muovere i loro primi passi ben prima dell'iniezione del siero del Super-Soldato. Iniziano a muovere i primi passi già con i primi fotogrammi, quando il gracile ed esile Steve dimostra di avere un cuore gigante, in rapporto alla sua statura, che lo eleva già sopra la media dei suoi simili.

Molti, sia su Filmscoop sia in altri forum, hanno denunciato una mancanza di superpoteri del "Capitano" che ha, secondo questa opinione, fatto mancare al film quel "qualcosa in più" che lo rende attraente a dispetto di altri film (uno su tutti: IronMan).

Ebbene il "Capitano" (e questo la pellicola lo mostra chiaramente) ha, invece, un potere davvero grande e anzi, forse il più grande superpotere mai rappresentato nell'Universo Marvel: il cuore (e la volontà che ne deriva).

Chiunque abbia anche solo visto questa pellicola senza mai aver letto nulla del "Capitano" intuisce benissimo che Steve Rogers non vola, non è invulnerabile, non ha armi stratosferiche, nè altro. E' solo molto veloce (qualità data dal siero) e si difende con uno scudo.

Tutto qui? Evidentemente no.

I suoi poteri sono la sua compassione, il suo spiccatissimo ed innato "codice etico" che lo guidano attraverso le sue varie avventure. Per questo il "Capitano" (nome non scelto a caso) è così grande e così apprezzato nell'Universo Marvel.

Lui, così insignificante dal punto di vista del "fisico" e dei "superpoteri" è, invece, un gigante senza pari a livello umano ed è, dunque, "Capitano" perchè la sua figura è in grado di guidare gli animi e gli uomini, e i supereroi stessi che (dal primo all'ultimo) restano spesso ad ascoltarlo, sperando di ricevere quella giusta ispirazione per le loro gesta.

Il "Capitano" permette a tutti di perseguire un obiettivo più "alto". Che non è assolutamente quello militare e del "soldatino" perfetto. In questo, Stanley Tucci (che porta avanti un buon personaggio) è molto chiaro: un uomo, non un soldato, dovrà essere Steve Rogers.

Quindi, a mio avviso, questa pellicola ci mostra il "Capitano" ancora prima che questo indossi il costume e, come in ogni altra pellicola targata MARVEL STUDIOS (ormai gli unici considerabili CANON), ci mostra le origini del personaggio: umile, testardo, ricco di cuore e buono all'inverosimile. In grado, poi, con il suo spirito di sacrificio inarrestabile, di fare quasi sempre la scelta più "umana".

E' vero: forse tutto questo non è mostrato più che chiaramente (si poteva sicuramente mostrare ancora di più il vero "potere" di Steve) ma è un buonissimo compromesso fra narrazione (prima parte) ed evoluzione degli eventi (seconda parte).

Gli attori fanno un buon lavoro. Tommy Lee Jones è un ottimo militare anni '40. Chris Evans è un buon Steve Rogers. Hugo Weaving, a mio avviso, è ottimo anche quando dovesse leggere la lista della spesa.

Un film che rispecchia molto i suoi predecessori CANON (IronMan, Thor, X-Men le origini, l'ultimo Hulk) e non si prende mai "troppo sul serio". Questo è un marchio di fabbrica della MARVEL in ogni ambito narrativo.

Non solo: questa pellicola mette alla berlina anche il militarismo sfrenato americano mostrandoci uno Steve Rogers utilizzato come strumento di propaganda per raccogliere fondi per i progetti bellici. Questo è un messaggio molto intenso ma rappresentato con leggerezza. Chi vuol cogliere, colga altrimenti passi avanti senza problemi.

Ultima considerazione: un paio di chicche davvero gustose: il personaggio di "Bucky" che, alla fine, si separa dal "Capitano" e mostrare sullo schermo il mitico "Dum Dum Dougan" non ha davvero prezzo (chi ha letto i fumetti sa del destino di "Bucky" e conosce sicuramente Dum Dum).

Infine, chi è restato in sala ed ha atteso il concludersi dei quasi interminabili titoli di coda non può non apprezzare assolutamente quello che più che una sequenza extra può essere considerato, a tutti gli effetti, un vero e proprio TRAILER de I VENDICATORI. Con una sequenza micidiale di immagini che lasciano una voglia matta di vedere sullo schermo la squadra di supereroi più famosa e potente della storia.

Ah, quasi dimenticavo: il mostrare che grazie all'esistenza del "Capitano" reale, nell'America anni '40 si inizino a stampare degli albi a fumetti sulle sue gesta (intitolati proprio "Captain America") è qualcosa di geniale.

Insomma ... chi ha adorato il fumetto non può che avere un moto di nostalgia per quel "Capitano" che ha sempre ispirato il buono, il gentile e l'onesto in tutti noi. Le cui parole (così come accade nel film) spronano a fare sempre meglio. E l'ambientazione della Seconda Guerra Mondiale, poi, fedelmente riprodotta dal fumetto è quel qualcosa che aggiunge "nostalgia" al tutto.

Da vedere.