caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

IL GRANDE FREDDO regia di Lawrence Kasdan

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento Zazzauser     6 / 10  19/12/2012 01:40:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un gruppo di compagni dell'Università si ricompone dopo anni, in occasione del suicidio del loro vecchio amico Alex. La tragedia diventa pretesto di riflessione, di rivalutazione interiore e di analisi esistenziale: otto personaggi, otto percorsi di vita, scelte diverse, insoddisfazioni, rimpianti e rimorsi, e soprattutto il tentativo di rievocare forse per l'ultima volta quell'atmosfera intima e disinibita della giovinezza ormai perduta.
Le premesse sono ottime, ma l'infinita verbosità didattica di questo film di Kasdan lascia un grosso punto interrogativo: quale insegnamento dobbiamo trarne?
Il film purtroppo risente malamente dell'effetto degli anni, ed oggi suona davvero troppo come ritratto generazionale/operazione nostalgia per la generazione rimasta legata all'era sessantottina, segnata nel profondo dall'esperienza del Vietnam, e soprattutto insofferente nei confronti del cambio d'epoca, gli anni '80 degli yuppie e dei giovani e rampanti uomini d'affari.
Intellettualismo, amore libero, grande Musica dell'era d'oro del rock, filosofia spicciola e marijuana si fondono in una piccola villetta che diventa la casa del ricordo, nel tentativo di rivivere - e rendere di nuovo immobili, eterni - quei momenti di serenità e spensieratezza. L'idealismo, i valori, i sogni si scontrano col mondo reale, la rinuncia e l'adattamento sembrano dolorose necessità, ed il costo del loro rifiuto è la depressione e la morte: ma il concetto è statico. In mezzo a quella fiumana di parole si perde il senso profondo di ciò che viene raccontato e lo spettatore esce confuso nel cercare di ricomporre le tessere dei pensieri e dell'anima dei protagonisti. Cosa vogliono veramente? Cos'hanno fatto per rendere soddisfacente la propria vita? Cosa hanno imparato dalle proprie esperienze? Non c'è conclusione, solo slancio (neanche troppo emotivo) rivolto al passato e nichilismo imperante.
Certo il cast, forte della propria coralità, è affiatato e conta su alcuni dei grandi mattatori dell'Hollywood anni '80 (Kline, Hurt, Goldblum, Glenn Close), tuttavia oggigiorno "Il Grande Freddo" rimane solo un comedy-drama out of time, che perde gran parte del suo senso per lo spettatore estraneo alle realtà di cui parla.
Invia una mail all'autore del commento Jason XI  17/08/2015 11:43:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Concordo in tutto e per tutto, io ho sintetizzato un pò troppo ma il concetto rimane ben spiegato nelle tue parole.