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IL GRANDE FREDDO regia di Lawrence Kasdan

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     8 / 10  29/05/2007 22:18:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non avevo mai commentato prima d'ora il capolavoro di Kasdan, ma è del tutto antitetico al valore del film, almeno per quelli della mia generazione, e per quello che aveva rappresentato. E' indecente capire quanti proseliti, e quante copie sbiadite abbia involontariamente provocato. Per inciso, se "Le invasioni barbariche" fosse stato fatto in quegli anni, non avremmo avuto "soltanto" un film furbo e sottilmente ammiccante, ma un piccolo Cult. La generazione dei quarantenni di Kasdan risente del trascorrere del tempo, ma resta illuminante la ricerca di identità perdute e (soprattutto) quel maledetto idealismo frenato e declassato dall'edonismo degli anni Ottanta, tutti riuniti attorno al cadavere di un'amico, forse gay (Costner la più grande interpretazione inesistente della storia del cinema).
Soprattutto, lascia letteralmente stregati l'interpretazione di Godblum, con la sua spocchia intellettuale che alla fine è soprattutto una celata solitudine.
Memorabile la colonna sonora degli anni sessanta, fra cui spicca il bellissimo hit single di Marvin Gaye e gli onnipresenti (e bastaaa) Procol Harum