amterme63 6½ / 10 01/11/2006 23:38:40 » Rispondi Ci sono dei film che rappresentano semplicemente una storia, degli avvenimenti e lo spettatore da solo con la propria intelligenza ha il compito di trarne il significato; ce ne sono invece altri che nascono già con il significato già pronto e i personaggi e la storia vengono inventati solo per adattarsi a uno schema prefissato. Questo film appartiene alla seconda categoria e sconta così uno schematismo eccessivo, sembra mancare la spontaneità. E’ come se tutte le azioni e le battute siano state decise a tavolino con un preciso disegno, più che nascere spontanee da un avvenimento reale anche se fittizio. Ci sono decisamente troppi dialoghi e anche se alcuni sono importanti e profondi danno l’impressione di freddezza. Mancano le emozioni. I personaggi anche se interessanti, sono tutti tipici e prevedibili, quasi da telefilm, da fiction più che da vita reale. L’intenzione palese è quella di rappresentare la crisi generazionale di un gruppo di ex-sessantottini, tutti che hanno fallito nelle loro idealità e che si trovano a disagio a vivere come non volevano. Il film si può ridurre tranquillamente alle ultime scene, nella discussione dell’ultima sera. Lì vengono espresse tutte le possibili opinioni e reazioni, quasi in maniera didattica. Anche la fine mi è sembrata forzata, come se tutto si dissolvesse nel niente; tante elucubrazioni e poi resta tutto come prima senza tanti patemi. Molto meglio America Oggi e Tempesta di Ghiaccio che esprimono lo stesso disagio esistenziale ma in maniera molto più partecipata e genuina