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IL GRANDE UNO ROSSO regia di Samuel Fuller

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ULTRAVIOLENCE78     7½ / 10  28/11/2007 09:34:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Film atipico sulla guerra che mi ha lasciato spiazzato.
Fuller tratta un tema scabroso, che si presta a molteplici riflessioni filosofiche, con originalità e ironia. I protagonisti, uno sparuto manipolo di soldati che viene di volta in volta affiancato da giovani reclute dal destino inesorabilmente segnato, sembrano quasi dei partecipi assenti e distaccati dell'abominio che si svolge sotto i loro occhi trasognati.
Il regista, tralasciando la descrizione minuziosa dei massacri (da sempre elemento indefettibile di tale genere di film), si sofferma più che altro sullo stridente contrasto tra l'orrore della guerra, determinata dalla pazzia dei Potenti che l'hanno voluta, e chi è coinvolto in essa senza capire perchè è coinvolto. Contrasto che si acuisce nelle scena del parto che sembra assurgere ad inno alla vita in una cornice di morte.
Magniloquente è la sequenza della mattanza nel manicomio, in cui la consapevole follia omicida dei "sani di mente" si unisce e si confonde con quella inconsapevole del pazzo.