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THE CONSPIRATOR regia di Robert Redford

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Clint Eastwood     6½ / 10  01/07/2011 13:32:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciò che faceva di Redford un ottimo regista probabilmente era una mente più sveglia e realista, e film che faceva col cuore. Ora dopo alcune pellicole classiche sentimentali come BAGGER VANCE e THE HORSE WHISPERER a partire con LEONE PER AGNELLI è diventato come uno di quei vecchietti al bar che credono ancora negli ideali e parlano di politica. Ed è esattamente questa inclinazione ultra-democratica di cui è partecipe anche nella vita reale (tra l'altro accusato di comunismo, un appellativo che smentisce con tutta la fermezza) a farlo diventare un buon regista e non di più, che parla ma si sente a malapena.
L'ultimo THE CONSPIRATOR cerca di proporre la solita minestra di giustizia e democrazia, principi fondamentali per uno Stato, nell'ottica del processo sull'uccisione dell'allora presidente americano Lincoln. Di una donna che non ha avuta il suo giusto processo, equo come dice il giovane McAvoy, ma ha avuto la tanta sperata fune al collo ottenuta con estrema tranquillità dalla grande classe politica che con questa decisione voleva mandare un messaggio al popolo americano, quello di giustizia che in realtà era semplice vendetta pure cieca e assurda. Ma il discorso di Redford è parecchio retorico che non spinge il film oltre già con una trama limitata ma anche banale e poiché una buona parte si svolge nell'aula di tribunale il caro Sundance Kid non è Lumet a tenerci sulle spine per tutto il tempo ma poteva benissimo esserlo se non cedeva ai stereotipi del genere (la difesa, l'accusa, i testimoni, ecc.). A tutto ciò si aggiunge anche una fattura generale del film quasi televisiva con esagerati contrasti e paesaggi troppo puliti, recitazioni scialbe se non che Wilkinson è stato sempre a suo agio nei ruoli del genere è l'unico salvabile.

Ahimè Robert ... sa di troppa politica, inutile al giorno d'oggi.