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LA STANZA DEL FIGLIO regia di Nanni Moretti

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Invia una mail all'autore del commento Giordano Biagio     8 / 10  02/02/2008 23:53:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
In questo film Moretti descrive in modo credibile gli aspetti riguardanti le sue vicende professionali da analista: senza cadere nel banale o nella caricatura.
Il lavoro della memoria nel lutto, mosso dal dolore, porta al sacrificio della sua professione: per consentire un ricordo del figlio più raccolto e coltivato, lontano da sguardi indiscreti. Ricordo che diventa perciò "curato", ricco di figurazioni visive più intense, in parte vere in parte costruite dal meccanismo del ricordo di copertura freudiano. E' come se l'inconscio lavorasse per la costruzione di un sintomo che renda la vita di coppia ancora vivibile.
I limiti esistenziali della vita rappresentati attraverso le malattie gravi e gli infortuni sono una costante nei film di Moretti. E' da lì che il regista riesce a costruire in ogni film una struttura narrativa efficace e intelligente caratterizzata da un verosimile spettacolare ma vivo di problemi autentici in parte moralizzati con la satira in parte semplicemente elaborati per quello che sono.