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LA STANZA DEL FIGLIO regia di Nanni Moretti

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badovino     9½ / 10  12/04/2006 04:16:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Capolavoro di Moretti. Di sicuro è l'atmosfera angosciante che opprime lo spettatore durante il film, ma la storia è raccontata in modo meravigliosamente crudo e reale. Il mondo di una persona è difficile capirlo...anche se si tratta del proprio figlio. Bastano però alcuni fondamentali elementi per ritrovare anzi trovare il senso di quel mondo. In questo caso la stanza del figlio...la stanza che Andrea fotografa per farla vedere alla fidanzatina. La ragazza rappresenta un lato sconosciuto di Andrea...sconosciuto persino ai suoi genitori...e questo dà la forza di andare avanti. Il viaggio verso la frontiera francese è un viaggio che non cancellerà il dolore...ma illuminerà di nuovo la strada della famiglia caduta in disgrazia. Il tema della morte è trattato con estrema chiarezza e potenza...traspare tutto il tragico dolore del padre, della madre e della sorella. La dipartita della persona cara è la morte di una parte di noi, di una parte del nostro corpo...della nostra anima.....Tutto cambia intorno a noi e dentro di noi e il mondo sembra diverso davanti ai nostri occhi. Il capofamiglia, Giovanni, è uno psicologo con una schiera di pazienti strani e grotteschi che sfilano nel suo studio analitico. Ma è lo stesso Giovanni a cadere nel baratro quando apprende della morte del figlio...lui che ha sempre ascoltato gli altri ( in fondo è il suo mestiere ascoltare ) forse ora ha bisogno di essere ascoltato...capito...aiutato, e con lui anche la bella moglie Paola e la figlia Irene. Musica finale bellissima. Gli attori sono tutti bravissimi. Moretti assieme alla Morante è formidabile; brava la Trinca...forse un pò troppo impacciato e fermo il ragazzo che interepreta Andrea. Per la prima volta inoltre Silvio Orlando mi è piaciuto...ha una parte non lunghissima ma fondamentale...e l'ha resa molto bene. Avevo sentito commenti negativi su Accorsi...ma con tutta onestà credo abbia fatto la sua buona figura. Sostanzialmente il film si divide in due parti....la prima ci fa vedere una famiglia simpatica e felice, la seconda mostra la tragedia e lo sfascio familiare che ne consegue. Solo ritrovando se stessi (e Andrea in se stessi) Giovanni, Paola ed Irene, riavranno la serenità e la voglia di continuare.