caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

TUTTI PER UNO (2011) regia di Romain Goupil

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento kowalsky     6 / 10  05/06/2011 02:24:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' un film che occorre definire "grazioso" o "carino", ma nonostante l'entusiasmo della critica europeo non è - a mio avviso - niente di più. Questi simpatici ragazzini fanno purtroppo rimpiangere la beata incoscienza che si respirava ne "Gli anni in tasca" di Truffaut, al quale il cineasta progressista cerca di ispirarsi. Due sono gli aspetti che contraddistinguono il film, il curioso nesso temporale (uno sguardo al futuro, anche se solo cronologico) e la presenza - a dirla tutta qui piuttosto irritante - di Valeria Bruni Tedeschi, cognata di quel Sarkozy al quale il film dedica la sua invettiva. Per il resto, certo è un film fresco e con una sua forma di sincerità, ma risulta complessivamente troppo buonista, quando allieva i toni, o al contrario enfatizzato quando calca la mano (i raid notturni dei poliziotti francesi contro i presunti clandestini fanno pensare a epoche e drammi che non dobbiamo più ripetere). Alla fine, mi resta soltanto il ricordo (la nostalgia?) per i nostri vecchi rifugi atomici infantili, in anni non sospetti.
Doppiato malissimo, e/o non doppiato affatto (forse i distributori credono che esista una larga maggioranza di spettatori che conoscono il ceceno) questo film sembra erudirci sul fatto che i ragazzini sono meno complicati e sensati degli adulti, che non devono esistere discriminazioni, che è attraverso la società giusta che il mondo può migliorare, tutte cose che sapevamo già prima, vero?
Il regista ha comunque buon gioco, ma il tutto resta in superficie. Lo dimostra la scena dello specchio ("O lui o me") dove cerca goffamente di ricalcare una specie di poesia nel cinema di cui forse non si sente un gran bisogno