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LA' DOVE SCENDE IL FIUME regia di Anthony Mann

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stratoZ     7½ / 10  29/08/2023 15:15:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Seconda collaborazione tra Mann e Stewart e seconda opera di grande spessore. “Bend of the river” è un western atipico nelle ambientazioni, non ci troviamo più nei polverosi deserti del selvaggio west - da cui il nostro protagonista è fuggito - ma nel nord degli Stati Uniti, nelle rigogliose montagne dell’Oregon, e sembra porsi il problema opposto ai soliti western, se nel 90% di essi vi è il caldo a fare da nemico, o comunque ostacolare i personaggi, qui è il freddo e le intense nevicate previste per la stagione invernale, durante la quale la nuova comunità fondata non potrà fare rifornimento di viveri a causa dell’impraticabilità di fiume e strade terrestri causate dal gelo.

“Bend of the river” tratta diverse tematiche, principalmente la voglia di riscatto, avendo i due personaggi cardine un passato da fuorilegge, tenteranno di iniziare una nuova vita in quella comunità appena fondata. La tematica viene affrontata anche dal punto di vista di persone esterne, mettendo in risalto anche un po’ di chiusura nei confronti di questi uomini dal passato burrascoso - soprattutto da parte di una vecchia generazione - ai quali non basteranno le numerose buone azioni del presente per redimere le malefatte del passato.

L’altra tematica netta trattata nel film è l’avidità umana, resa dalla gola che fa l’oro nei confronti dei membri della carovana che porta i viveri, dopo uno sforzo consistente nel prendere i viveri, andando anche contro la legge - legge in realtà totalmente velleitaria, giustizia totalmente assente - si lasceranno tentare dalla paga dei cercatori d’oro a costo di lasciare morire di fame un’intera comunità. Questo plot porterà il film a trasformarsi nell’ultimo atto in un vero e proprio revenge movie, con Stewart agguerrito dopo aver perso il comando della carovana diretta alla comunità sopra le montagne che si scaglierà violentemente contro l’ex amico a cui ha precedentemente salvato la vita in un atto di profonda empatia essendo stato anch’esso in una situazione simile.

E’ un film divisivo negli animi, se da una parte il personaggio di Stewart sembra lasciare una grossa speranza riguardo la redenzione e il rispetto dei valori, il resto dei personaggi sembrano non credere in null’altro che della propria convenzienza, venendo a meno a patti concordati e rapporti d’amicizia e di gratitudine.

Mann dirige un lavoro tecnicamente superbo, specialmente si eleva registicamente nella seconda parte, riuscendo a regalare scene di grande tensione, basti pensare alla sostituzione della ruota del carro o alla scena dell’accampamento dopo il tradimento di Cole, sfruttando soltanto gli spari di fucile in lontananza per narrare il prosieguo della vicenda, un utilizzo del sonoro particolarissimo.