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UNA NOTTE DA LEONI 2 regia di Todd Phillips

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7 / 10  27/05/2011 00:34:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' tutto, ma proprio tutto, come li avevamo lasciati, Phil Stu Alan e Doug e sono convinto che, almeno nella prima parte, "Una notte da leoni 2" sia superiore al film precedente. Il punto di forza secondo me è l'escalation pulp di questa seconda "avventura", che non lesina neanche qualche sequenza efferata, diventando un exploit lisergico fuori tempo massimo, sempre un pò borghese, in barba ad altri stereotipi che vorrebbero anche il cinema di puro intrattenimento partecipare con cupa ironia alla crisi della globalizzazione economica di questi anni. A me è piaciuto proprio per questa sua capacità di contrastare la risata con l'effetto retrivo delle conseguenze. In realtà la libertà da "c.a.z.z.a.r.i." dei quattro amici non è mai liberatoria, ma dolorosa. Si respira qua e là una forse dose di anarchìa, di anticonformismo, che però stride con il bisogno del cinema americano di riportare tutto su certi binari. Al disordine morale segue sempre un'ordine prestabilito. E tra i passaggi a Bangkog tra bettole e alberghi di lusso, traffici internazionali di droga prostitute e trans, il "sogno indotto" dell'individuo medio sembra proprio essere quel desiderio di abbattere gli steccati e ritrovare l'antica goliardìa degli anni giovanili (l'amicizia è sacra, l'amore violabilissimo).
Peccato che una formula pressochè identica al precedente finisca per svilirsi verso il finale, con il solìto inutile cameo di Mike Tyson e un certo conformismo vigente (ma è così obbligatorio?).
Perchè il regista conosce indubbiamente il suo mestiere, gli esterni dei paesaggi tailandesi e certi deliri lisergici lo dimostrano.
Semplicemente splendida la cover di "The beast in me" di Johnny Cash cantata con pathos dall'immenso Mark Lanegan