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IL RAGAZZO CON LA BICICLETTA regia di Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  18/11/2011 15:06:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Cyril è solo bambino ma ha già conosciuto la spietatezza più crudele,quella di un padre irresponsabile e codardo (l'attore feticcio Jérémy Renier) che non vuole più avere a che fare con lui.Rabbioso e toccante nello sforzo di aggrapparsi con le unghie a quel rapporto basato su un amore unilaterale,costretto in una specie di casa d'accoglienza,troverà nella bella parrucchiera Samantha quel diritto alla felicità ingiustamente negatogli.La donna diventa punto cardine della sua vita,insieme alla fermezza nel voler riconquistare le attenzioni del padre e l'ossessione per la sua bicicletta,ultimo legame con quella normalità familiare dalla quale è stato rigettato.
Un racconto di insensibilità genitoriale che i Dardenne addolciscono con il loro solito stile mai urlato e minimale,teneramente malinconico e ancora una volta esemplare nel cogliere un disagio appartenente ad un età già trattata con successo in alcune delle precedenti opere.
Per quanto efficace nel dare spessore alle inquietudini del giovane protagonista il film sembra cadere un poco nella povertà di alcune situazioni,proposte senza alcuna spiegazione coerente e con un freddezza fin troppo rispettosa di una certa sobrietà.
L'affetto di Samantha infatti lascia presagire qualcosa di profondo,tanto che preferirà Cyril al suo compagno,ma francamente questo amore sembra ingiustificato e si accumula ai molti "non detti" di una pellicola che resta tuttavia molto valida nell'inquadrare con stile quasi documentaristico un bisogno essenziale.
Molto bravo il ragazzino,idem Cécile De France che dopo aver lavorato con Eastwood si toglie lo sfizio di collaborare con i fratelli Dardenne,sicuramente elementi di spicco nel panorama del cinema europeo di nicchia.
Non il miglior film della premiata coppia,tuttavia sempre in grado di affascinare con il loro tocco perfetto nell' affrontare temi delicatissimi con un esclusivo senso della misura.