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LO SPERONE NUDO regia di Anthony Mann

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stratoZ     8 / 10  31/08/2023 13:50:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER


Terza collaborazione tra Mann e Stewart nel western ed altro film eccezionale, direi per gusto personale leggermente meglio dei due già ottimi film precedenti.

“The naked spur” è un western con la struttura narrativa di un road movie, molto semplicemente il nostro protagonista Howard Kemp dovrà portare il fuorilegge Ben Vandergroat da un punto A ad un punto B, messa così è un film semplice semplice, ma purtroppo, o anche per fortuna dello spettatore, dipende, le cose si complicano e tutto non è così scontato come sembra.

Il meccanismo che tiene in piedi il film è uno in particolare: la diffidenza.
Kemp fin dalla prima scena in cui incontra i suoi futuri alleati, un disertore congedato con disonore e un cercatore d’oro vecchiotto, mente spudoratamente, mostrando il manifesto per la cattura con la parte sotto, quella della taglia, strappata per far credere non vi sia un riscatto in denaro ai suoi aiutanti, ma appena catturano Vandergroat la verità viene a galla subito, mettendo Kemp, teoricamente la guida del gruppo, in una posizione di inaffidabilità fin dall’inizio. I due decideranno comunque di fidarsi per andare a riscuotere la taglia tutti insieme ma sarà visto per il resto del viaggio con sospetto.
Vandergroat furbo come una faina approfitterà di questo clima di sospetto e sfiducia per alimentare zizzania tra i compagni di viaggio, per riuscire in qualche modo a scappare, aiutato anche dalla sua ragazza Lina, in una posizione divisa in quanto vuole il bene di Ben ma vuole evitare a tutti i costi gli spargimenti di sangue.

Ed ogni personaggio ha i suoi motivi per cui essere considerato inaffidabile, di Kemp l’abbiamo detto, di Ben mi sembra ovvio voglia solo scappare e di Lina altrettanto. Roy, il disertore oltre alla carta di congedo che lo descrive come un tipo inaffidabile rivela, dato il loro arrivo imminente, di essere ricercato dagli indiani per vecchi attriti, e questo porterà il gruppo ad avere un violento conflitto a fuoco con gli indiani, in cui Kemp resterà ferito e avrà problemi a camminare per giorni.
Jesse invece, il cercatore d’oro, è semplicemente avido e si capisce fin da subito che cascherebbe in tentazione per mezza pepita d’oro in più.

Ora mi sono dilungato a raccontare queste caratterizzazioni ma vi assicuro nel film è molto più rapido il processo, dopo i primi venti minuti si ha una visione chiara di questi personaggi e dei motivi per cui non fidarsi di nessuno di loro, e Mann rende benissimo la situazione, se posso fare un paragone che non c’entra assolutamente nulla, tranne che a livello di sensazioni personali, l’atmosfera di sfiducia di questo film mi ha ricordato la stessa di “The Thing” di Carpenter, però se nel film di Carpenter il nemico si celava dietro la casualità o comunque forze fantascientifiche e irrazionali, nel film di Mann le forze sono razionali e umane, penso tutto il meccanismo sia un modo di Mann di narrare l’egoismo e l’avidità dell’uomo, mettendo in campo questi fattori e denudando i personaggi delle loro maschere.

Mann ritorna alle tematiche del suo precedente “Bend of the river”, qui rispetto a quest’ultimo calca di più la mano sull’avidità e meno sulla voglia di riscatto, anche se è comunque presente come si scoprirà durante il viaggio, specialmente nel personaggio di Kemp.

Durante la strada il nostro caro Anthony ci regala altre splendide sequenze, la già citata sparatoria contro gli indiani è resa benissimo, l’altra sequenza che mi ha colpito molto è la tentata fuga di Ben nella grotta, di notte, girata tutta in penombra in cui la regia riesce a rendere molto bene la claustrofobia dell’ambiente, fino ad arrivare al beffardo pre-finale in cui viene resa ancora più esplicita la brama di denaro che arriva al punto di mettere seriamente a rischio la propria vita.

Ecco se c’è qualcosa che stona è il finalissimo, che vabbè sarà stato imposto, eravamo pur sempre ad olliwud, ma di certo non penalizzo 90 minuti di un grandissimo film per gli ultimi trenta secondi.