Lucignolo90 9 / 10 17/06/2013 01:34:52 » Rispondi Un capolavoro che ha avuto le reazioni che hanno tutti i capolavori, momentaneamente non compreso da tutti, fra qualche anno rivalutato dalla gran parte e fra 40-50 anni ancora se ne parlerà. Quasi quasi mi viene voglia di non andarlo a vedere To the wonder per non rovinare la magnifica considerazione che ho di Malick (solo....perchè Ben Affleck???)
Tornando al film, come parla con la semplice potenza delle immagini Malick non c'è nessuno, penso di non aver mai visto in vita mia un lavoro di steadycam del genere, nelle scene di gioco tra i bambini in giardino, nel "fluttuare" da stanza a stanza nella casa dalle moderne architetture dello Jack adulto (si incazzasse poco Sean Penn se il suo minutaggio è stato tagliato nella post-produzione, sarei onorato nel far parte del cast di questo film fossi in lui).
il salto temporale di miliardi d'anni stile 2001 (ma in questo caso a ritroso) che Malick opera a inizio film per illustrarci l'esplosiva visione dell'origine dell'universo.
Poi ho letto cose per me assurde da parte di Famiglia Cristiana (o era un altro giornale cattolico non ricordo) che criticava la visione finale del
paradiso, con la madre che consegna il figlio deceduto in guerra a Dio
Malick è per sua stessa ammissione un non credente e se un Dio c'è nei suoi film, è il Mondo stesso, è la natura stessa, il Dio di ogni film di Malick è astratto, è tutto ciò che ci circonda, secondo una visione panteista della dimensione terrena.
E mi trovo in disaccordo con chi dà al finale la visione
dell'ultraterreno, quando per me è semplicemente la fine del cammino spirituale del Jack adulto, una specie di riconciliazione che l'uomo ha con se stesso che gli mancava dall'infanzia, acuita dalla morte del fratello e finalmente l'ideale riappacificazione che gli mancava da anni con il padre. Perchè altrimenti, tutte le persone che incontra sulla spiaggia, sono quelle che ha incontrato nel corso della sua vita, e hanno l'ETA' di quando le ha conosciute o cmq di quando ne ha i più vividi ricordi?
The tree of life non è un film corale come lo era La sottile linea rossa, il protagonista è uno ed uno solo, Jack, e voglio credere che le visioni del film rispecchino il suo marasma interiore.