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THE TREE OF LIFE regia di Terrence Malick

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pier(pa)     9 / 10  13/06/2011 02:04:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Torno dopo forse un anno a commentare un film, e lo faccio perché in questo periodo mi è capitato di vedere alcune delle pellicole più belle che io abbia mai conosciuto. The tree of life è una di queste.

Insensatezza radicale, banalità dell'esistenza, pochezza della ragione. Malick tenta di tornare alle questioni più espressamente novecentesche della storia culturale occidentale (e forse universale). Questioni che, peraltro, a ben osservare, sono universalmente dell'intera storia culturale occidentale (non solo novecentesca) almeno da che se ne ha testimonianza in forme di pensiero. é dunque un film totalizzante, che brama per l'unità, per il senso, per l'onnicomprensione. Brama di.o. Consapevole di non poterlo raggiungere, trovare, comprendere. Eppure brama. E col suo personaggio femminile ringrazia per tutto, anche per il male. Perché è parte del tutto, perché ci dirige alla comprensione, che altrimenti, senza male, sarebbe esclusione.
Oscilla Malick, tra il senso che è sentito e agognato, e la sua imperscrutabilità. Apre la via della ricerca, dell'inadeguatezza, del fallimento, e mostra come questa sia l'unica capace di condurci all' (in)comprensione.
Questo film è un ritorno genuino all'opera d'arte, e tenta di fare finalmente del cinema vera e propria arte. Non veicolo d'intrattenimento e di storielle uguali l'una all'altra. Ci si rende conto di avere a disposizione una via artistica contemporanea, seguita dalla maggior parte degli uomini, che preferiscono il cinema al museo. Malick, come Von Trier in Melancholia, cerca finalmente il potere dell'immagine, del suono, bandisce ogni complesso dialogo dalla sua sceneggiatura ed eleva il cinema a se stesso.

9 perché Malick non ha fiducia nell'uomo. Dio resta collocato sullo sfondo come qualcosa d'estrinseco. Come se capire che non c'è niente da capire fosse una sofferenza, un trauma. Come se non fosse, comunque alla fine assolutamente, un capire e un capire umano. Da americano, purtroppo, Malick mostra una leggera paura della contraddizione.
Ma non è importante.