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THE TREE OF LIFE regia di Terrence Malick

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scottlumber     6½ / 10  23/05/2011 16:43:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
difficile restare insoddisfatti di un film del quale si ammirano intenti e (in parte) realizzazione, ma personalmente questo è il caso di questo Tree of Life fresco vincitore della Palma d'oro a Cannes. si potrebbe dire banalmente che questo è un film che si ama o si odia, e in parte questo è vero, ma maggiormente utile sarebbe cercare di capire per quale motivo le reazioni al lavoro di Malick sono così polarizzate. Da quello che ho capito, The Tree of Life è un boccone succulento per chi crede in una fruizione cinematografica dilazionata, che comincia prima di entrare in sala e finisce giorni dopo, quando si è finito di "metabolizzare" gli stimoli ricevuti. Ecco, io non sono di questa parrocchia, e tendenzialmente per me vale la sensazione che il film mi lascia appena uscito dal cinema. Ora, il film di Malick parte benissimo, con l'introduzione della famiglia alle prese con un lutto, che però resta un dato secco, non meglio specificato. Poi passa a mostrarci le difficoltà che uno dei figli - Sean Penn - continua ad accusare in età adulta, creando una drammatica ma al tempo stesso magnifica liaison tra infanzia e età adulta corredata da un campionario visivo e da un ritmo, di montaggio e narrativo, praticamente senza precedenti. La dimensione umana, rappresentata attraverso questi 2 piani temporali, si scioglie poi in un ritratto dell'universo con immagini e musica, una cosa da restare a bocca aperta. l'uomo è niente di fronte alla Natura, che all'inizio del film viene indicata come una delle 2 possibili strade per stare al mondo, insieme alla via della Grazia. le possibili valutazioni sul fatto che la famiglia ritratta nel film mettesse la religione al centro della propria vita sono molteplici e ognuno ha i suoi motivi di interesse, e in fondo non credo che sceglierne una sia opera necessaria. fino a qui tutto bene, chapeau per mr. Malick. ma per quanto mi riguarda il film finisce lì. torno a quanto dicevo all'inizio, all'idea di fruizione cinematografica. per farmi felice un film come questo, ad alta incidenza poetica e filosofica, dovrebbe funzionare come la prima mezzora di The Three of Life. Nascondere (come è morto il ragazzo), svelare (Sean Penn è uno dei 3 fratelli da adulto), estasiare (con la maestria della narrazione e la sapienza visiva), spiazzare (con l'improvviso switch verso la potenza estetica della fusione tra musica e immagini). E invece fa dell'altro. Diventa monotonico nella rappresentazione di un contesto familiare dominato da un padre padrone (Brad Pitt) e messo a repentaglio solo dalle tiepide ribellioni di colui che poi da grande avrà le fattezze di Sean Penn. Si perde in sottolineature sempre più ridondanti, sotto l'egida di una poetica estetizzante che alla lunga però colpisce sempre meno. E' provocatorio, per come la vedo io, nell'ignorare al 100% l'elemento narrativo non solo slegando tra di loro le sequenze, ma anche evitando di dare indicazioni sull'unico avvenimento del film, la cui comprensione ci avrebbe magari aiutato a definire meglio il turbamento di Sean Penn. Insomma, un film importante, noioso, ambizioso, controverso, visionario, che parla di tutto, ma che non parla di niente. Da vedere.
jack_torrence  23/05/2011 21:44:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Io sono di una parrocchia diversa dalla tua (amo metabolizzare i film anche con ripetute visioni), eppure il tuo commento è quello che più mi ha colpito, per precisione, esattezza, lucidità, e naturalmente perché condivido ogni concetto che hai espresso come essenziale, riguardo a questo film di un regista di cui - prima - ho adorato ogni opera.
Complimenti davvero per questo commento, sono rimasto colpito.
Scritto da chi dovrebbe recensire il film su questo sito. Arduo compito mi attende!

scottlumber  24/05/2011 12:04:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
beh, grazie davvero per i complimenti.
e grazie a chi ha commentato sotto, ovviamente.
Crimson  23/05/2011 23:22:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bellissimo commento, condivido in gran parte le tue valutazioni globali, specialmente riguardo i limiti del film, ma anche la misura con cui ne esalti le indiscutibili qualità.
Mi piace molto Malick, specie i primi 3 lungometraggi, pur partendo da un piano di osservazione delle cose oserei dire diametralmente opposto. Questa sua ultima fatica mi ha affascinato ma al tempo stesso mi ha lasciato, per ora, le stesse sensazioni controverse che descrivi.