caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

THE TREE OF LIFE regia di Terrence Malick

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Black Eight     7 / 10  19/05/2011 17:24:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' veramente difficile dare un giudizio secco su questo film. Inevitabilmente The Tree of life dividerà il pubblico (come peraltro è già successo a Cannes) tra chi lo osannerà come capolavoro assoluto e chi invece si sarà annoiato mortalmente. Il film è di difficilissima lettura perché non c'è trama, non c'è senso apparentemente logico. Si assiste rapiti (positivamente o negativamente) a 140 min di impressioni visive, come se si guardasse un album di fotografie, che rimandano alla filosofia della vita, all'evoluzione del mondo e alla storia dell'uomo. Così Malick cerca di carpire l'afflato divino ponendosi in relazione (o meglio facendo porre i suoi protagonisti) con Dio. Così si spiega la voce fuori campo dei membri di questa famiglia americana che invoca dal profondo dell'animo una risposta al perché delle cose. Insomma, è veramente complesso anche cercare di comprendere effettivamente gli intenti del regista, che intanto ci consegna un'opera assolutamente strabiliante per quanto riguarda l'impianto visivo, merito di una regia talvolta sontuosa, degli effetti visivi accurati e di una fotografia unica. Come era già successo ne La sottile linea rossa l'intento di materializzare uno spazio onirico e indefinibile è riuscito perfettamente. Inoltre in questo caso anche la voce fuori campo stride meno con il contesto, non è fastidiosamente retorica ma assume i contorni di un grido interiore che non può non toccarti. Detto questo il film alla lunga tende a sfinirti (e parlo di sfinimento fisico), è stancante e prolisso. Si tratta ovviamente di un progetto ambizioso che è talmente estremo da non potere essere difeso dai suoi detrattori. Sarebbe stato un atto di umiltà imporre dei limiti (soprattutto temporali) permettendo così un coinvolgimento maggiore che non si limiti soltanto alla prima parte. Cosi non è stato e la quinta opera di Malick apparirà pretenziosa e senza criterio (contenutistico, non estetico ovviamente), una sorta di grande citazione di 2001 Odissea nello spazio (in un punto c'è un omaggio evidente all'opera di Kubrick) che già di per se era un film comunque controverso. Il cast è ottimo: naturalmente Pitt e Penn (che qui ha una parte abbastanza esigua) fanno ampiamente il loro, ma la sorpresa risiede soprattutto nei bambini che si comportano egregiamente e tengono alla grande il passo con questi grandi attori