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DRIVE (2011) regia di Nicolas Winding Refn

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Ciumi     6½ / 10  23/10/2011 12:02:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se tutto fosse stato come nella sequenza iniziale, in una L.A. misteriosa tra strade di notte e stadio, tra Friedkin e Mann, forse... ma già le scritte in sovrimpressione annunciavano almeno qualche déjà vu, un po' di nostalgia e un'attenzione più estetica che non altro.
I primi problemi cominciano, almeno a mio parere, subito dopo: il passaggio dalle corsie stradali a quelle di un supermercato, da un garage al pianerottolo di casa, dalla solitudine di un abitacolo all'affetto di una nuova famiglia, è barcollante, inciampa in un banale romanticismo, cade in una storia d'amore piatta e stucchevole, ma con impennate di sublime, alla "Ferro 3", per intenderci. E' un trucco, dei più vecchi: si fa niveo il quadro per rendere l'impatto del rosso, quando entra in scena, più evidente.
Già dai tempi di "Leon" sappiamo che non è strano che un killer sia il vicino di porta di uno spacciatore, così come non è raro che un autista specializzano in rapine lo sia di un rapinatore, s'immischi nei suoi loschi affari, ne rimanga coinvolto: conosciamo la poesia moderna (?) del silenzio; e che uno scorpione innamorato, in un film, è migliore e più forte di uno scorpione qualunque. In questo mondo di facce barbute e butterate, il nostro ha il sorrisino e il volto pulito di un playmobil, è un supereroe con la maschera di uno stuntman e un giubbotto di pelle come mantello, punge come sempre, o nel caso sfracella i crani, ma adesso per amore. La gara tuttavia non ci sarà, l'auto da competizione rimarrà appesa in officina, ma lo spettacolo, com'è giusto, deve pur esserci: non sarà fatto di adrenalina e a tutta velocità, ma al ralenti - una lentezza un po' forzata e alla lunga estenuante.

Regia di classe, apprezzabile esteticamente, soprattutto in notturna, che non manca di buone sequenze, ma questa "History of Violence" non ha certo lo spessore e l'onestà per esempio del film di Cronenberg, che pure non rinunciava allo spettacolo. Là si distruggeva una famiglia, qua la si crea. Mentre il finale, (a parte la bella inquadratura dell'ombra dei due scorpioni in lotta che si proietta sull'asfalto torrido)... beh, diciamo soltanto che la storia dello scorpione e della rana finisce in un altro modo...
jack_torrence  23/10/2011 15:37:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
PS oltre al fatto che tu sei un poeta, tu conosci il cinema e di più conosci l'arte (lo riveli con quel punto interrogativo in mezzo a "la poesia moderna - del silenzio"). E dunque questo film che pure non hai disprezzato (lo rivela il voto, se non altro), l'hai saputo circostanziare a dovere, sapendovi riconoscere e valutare adeguatamente tutto ciò che di precotto e riscaldato propone.

Mi è piaciuto tantissimo il vecchio trucco: "si fa niveo il quadro per rendere l'impatto del rosso, quando entra in scena, più evidente"
Ciumi  25/10/2011 17:33:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ti ringrazio per i complimenti troppo generosi Stefano, comunque, dato che su questo film siamo in sintonia, volevo chiederti un parere invece su “Dangerous Method”. Nel senso, ho letto commenti entusiasti come il tuo e altri che sono l’esatto opposto (che parlano addirittura di verbosità). Sicuramente Cronenberg m’interessa più di Refn, ma un C. verboso non so che effetto mi farebbe.
jack_torrence  26/10/2011 15:13:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao Maurizio. E' un film incentrato sul dialogo, sicuramente. Cionondimeno è un gran film anche sotto profili più squisitamente visivi.
Non è verboso: il dialogo è indispensabile, anzi è oggetto della narrazione (nel mio commento ho parlato di Logos).
Il film mi ha coinvolto decisamente tanto in 2 successive visioni, e ho comprato sia libri di Jung sia il testo dal quale il film è tratto ("A most dangerous method" di Kerr).
Sicuramente per stimarlo è necessario sia avere uno spiccato interesse per la psicanalisi, sia una dimestichezza con Cronenberg (non semplicemente con i suoi film singolarmente, ma con le sue tematiche).
Infatti, ritengo il mio giudizio soggettivo non tanto come film "di Cronenberg" (credo convintamente sia uno dei suoi risultati più maturi), quanto come film in generale.
Ritengo che questo film sia stato sottovalutato perché, per chi non conosce Cronenberg, i suoi temi profondi non siano immediati (nonostante siano tutti esplicitati a parole...ma in mezzo a tante parole), e per chi conosce Cronenberg (ma lo stima prevalentemente per i film sul genere di "Videodrome") appare invece "sfocato" visivamente. A questo proposito si può dire obiettivamente che Cronenberg ha abbandonato le ridondanze che caratterizzano buona parte della sua filmografia. Che ciò costituisca una maturazione (come è per me) o un'involuzione, è soggettivo.
Ciumi  27/10/2011 18:28:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Miii Stefano, se lo hai già visto 3 volte e ti sei comprato anche i libri ti sarai fatto un’idea superprecisa. Io direi invece che rientro più nella categoria di chi “lo stima prevalentemente per i film sul genere di "Videodrome", ma tutti i suoi film mi sono piaciuti, e poi la psicanalisi mi ha sempre affascinato.
jack_torrence  28/10/2011 00:07:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Videodrome" a me piace assai (come "Brood" e "Crash"); ma i Cronenberg migliori sono per me "Inseparabili", "Il pasto nudo" (ehm, devo rivederlo ancora), "M Butterfly", "A history of violence" e questo.

2 volte, l'ho visto, non 3 :-D

Se ti affascina la psicanalisi corri a vederlo; non posso immaginare che ti lasci perplesso. Ma preparati a stimare Jung più e meglio di Freud (di cui dopo questo film sto diventando un fan).
Attendo il tuo commento!
Ciumi  29/10/2011 09:21:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Eh no, hai scritto “2 successive visioni”. Ciò vuol dire che ce n’era stata una precedente, indi per cui lo hai visto 3 volte. Non mentire.
jack_torrence  29/10/2011 14:48:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
:P Intendevo 2 visioni una successiva all'altra.
Che ingegnere che sei, a volte, poeta :)
peter-ray  28/11/2011 13:56:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se può interessarti ti dico la mia su Dangerous method

ho provato a vederlo e mi ha annoiato a morte al punto di addormentarmi.

La prova di Keira Knightley sembrava essere eccellente, ma sarà che mi sono anche stufato di vedere queste interpretazioni di gente complessata che ormai sono roba vista e rivista.

Proverò a rivedermelo con calma in un momento più ad hoc. Al momento mi astengo dal giudizio.
Ciumi  29/11/2011 18:50:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sì capisco possa annoiare (nel frattempo il film l’ho visto).

La prova di Keira Knightley invece non mi ha convinto, preferisco le attrici che riescono a esprimere qualcosa senza la necessità di fare mille smorfie al minuto.
peter-ray  27/11/2011 23:17:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Quoto tutto
jack_torrence  23/10/2011 15:33:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Commento memorabile, assolutamente fantastico.
Il migliore che ho letto su questo film. (Chettelodicoaffa'?) ;-)
Un abbraccio!
julian  20/07/2012 20:32:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciumi sei sempre il migliore. Oltre ad essere bello da leggersi, il tuo commento fotografa alla perfezione quel che c'è da dire del film. Complimenti.