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DRIVE (2011) regia di Nicolas Winding Refn

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jack_torrence     6½ / 10  05/10/2011 10:14:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Girato da d.io e zeppo di scene in odor di culto.
Prelibato esercizio di stile capace di dimostrare che la lentezza d'altri tempi sa essere più intensa del caos di segni generato dalle convenzioni più commerciali del cinema d'azione.
E sì, d'accordo: situazioni viste e riviste ma a cui Refn sa bene conferire un rinnovato spessore, arrivando a trasmettere diverse suggestioni - pure loro a ben vedere già trasmesse e ritrasmesse (come la sensazione che la vita possa essere una trappola, e appena si decide a vivere si viene risucchiati nel gorgo; oppure come la sensazione che vi sia una violenza subepidermica nel più tranquillo dei bravi ragazzi, pronta a scattare terribile - la differenza con "A history of violence" è che lì il personaggio di Mortensen ci era detto da quale passato venisse, mentre qui non serve).

Dunque lo stile c'è, che dei contenuti li sostiene, per quanto non trascendentali.
Però.
La sensazione predominante è che sia questo uno stadio estremo del post-moderno.
L'astrazione pura.
Qualcosa che deriva abbastanza dal primo Kitano (e probabilmente pure da Johnnie To), non nuovo quindi.
La peculiarità del film è che dall'inizio alla fine sembra girato come un unico grande ralenti (e invece c'è solo il bacio in ascensore, al ralenti). Lo stile è talmente esibito da imporsi come qualcosa di autonomo: "Drive" è per puri esteti, "Drive" è fatto per conquistare proponendo sapori noti in combinazioni nuove, all'insegna dell'agrodolce (violenza e romanticismo, infatti).
"Drive" sta al resto del cinema come un Mondrian alla pittura. Cosa viene dopo, su questa strada?
Ciumi  23/10/2011 12:32:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
“History of violence” è il primo riferimento che è venuto in mente anche a me, il senso del racconto è praticamente lo stesso, lo spessore psicologico e la conclusione un po’ meno. Soprattutto l’ultima scena, nel film di Cronenberg l’ho trovata di un’amarezza profondissima, qui il finale sospeso è… diciamo così e così…
Anche la storia d’amore l’ho vista un tantino superficiale, mi chiedo come possa emozionare.
atticus  05/10/2011 17:12:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Stefano, aiutami a capire il tuo parere:
per te quindi lo stile di Refn prende il sopravvento sulla materia narrativa? e lo stesso stile ti è parso precostruito? (cosa intendi per "è fatto per conquistare"?).
A me, a dire il vero, questo "Drive" ha dato la sensazione della proverbiale 'boccata d'aria fresca' in un genere (chiamiamolo pure action thriller) che ormai non ha più nulla da dire da anni, se non nei termini di uno spettacolo fracassone, stupido e moderatamente divertente.
Come ho già detto nel mio commento, la trama lineare è un sollievo dopo tanti, tantissimi mattoni dalla sceneggiatura macchinosa e inseguibile, e permette tra l'altro di vivere i personaggi e le loro emozioni, sebbene non ci venga detto nulla sul loro passato (ciò permette il giusto distacco, forse...).
Poi lo stile mi ha tanto affascinato...
jack_torrence  05/10/2011 17:47:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sì, Giuseppe, assolutamente lo stile prende il sopravvento sulla materia, e mi è parso precostruito - anche se questo non è un male.
Partiamo da un dato di fatto soggettivo, ragione per il 6,5.
A me il film non è piaciuto granché. Non dico che non vedevo l'ora che finisse, ma quasi. Non mi trasmetteva nulla e non mi coinvolgeva. Bello, è bello, come ho scritto nel commento. Ma bello come un fatto puramente estetico, però ho la nettissima e cristallina sensazione che non avesse nulla da dire. Tutto quello che mi raccontava già lo hanno detto e meglio altri, anzi: la stessa necessarietà di una trama mi è parsa pretestuosa, una scusa per raccontare in un certo modo.
Ero indeciso tra il 7 e il 6,5, ma poi ho pensato a film cui ho dato 6,5 come "Il cigno nero", belli e vuoti in maniera analoga a questo :)
atticus  05/10/2011 21:16:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Già che mi trovo: a proposito di film belli e senz'anima, che ne pensi dell'ultimo Almodovar???
Attendo con curiosità la tua recensione! ;)
jack_torrence  06/10/2011 09:52:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Caro Giuseppe, a me la visione di "Drive" è risultata piuttosto pesante (anche se molte scene le ho trovate splendide), non credo di essere stato poi così severo... Però ammetto di essere una voce piuttosto isolata... Chissà che ne direbbero persone come Ciumi e Amterme che sono spesso più severi e inflessibili di me!

Almodovar purtroppo non farò la recensione, perché non riuscirei a scriverne bene. Per me è stata una delusione. Il commento qui su fs a "la pelle che abito" nel quale sinora mi ritrovo maggiormente è proprio il tuo. Non credo sia la novità che mi ha spiazzato, comunque non l'ho sentito coinvolgente. Il fatto che probabilmente sia coinvolgente (come l'hanno trovato altri e anche amici con cui ero andato a vederlo), il fatto che Almodovar lo amo tantissimo (ho adorato anche "gli abbracci spezzati"), sono tutti motivi che mi hanno fatto ritenere che dovrei rivederlo prima di scrivere la recensione. Probabilmente un commento lo faccio, comunque :)

Tra i film usciti di recente sono stato letteralmente conquistato da "A dangerous method", mi ha fatto impazzire. Mi è piaciuto decisamente "troppo" considerato che non sta ricevendo apprezzamenti così roboanti, eppure è quantomeno uno dei film più belli di Cronenberg. Fantastico davvero... Sono uscito dalla sala che lo avrei rivisto subito, e desidero tornare a rivederlo!
Poi mi sono piaciuti particolarmente (e ti consiglio entrambi) "L'ultimo terrestre" e "Tomboy" (visto in anteprima, esce venerdì) di cui ho fatto una recensione...
Dài, non sono poi così severo ;-D

Un caro saluto
jack_torrence  06/10/2011 09:56:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E dimenticavo "Blood story", ovvero "Let me in" uscito venerdì e che avevo recensito mesi fa... Un film che merita davvero, secondo me.
atticus  06/10/2011 11:07:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ovviamente scherzavo sulla severità ;) Hai i tuoi parametri ed è giusto che tu li rispetti!
"A dangerous method" è piaciuto moltissimo anche a me, vera e propria apologia della parola! Grandissima sceneggiatura, credo che stia deludendo i fan del Cronenberg duro e violento ma a ben vedere i suoi temi ci sono tutti, l'arrovelamento sulla psiche umana (ma "Spider" l'hanno dimenticato tutti?), il sadomasochismo ("Crash" a parte, possibile che a nessuno sia tornato in mente "Videodrome" e la scena in cui Woods frusta lo schermo???), i confini deontologici della professione ("Inseparabili"?) e tanto tanto altro. Certo, probabilmente nessuno si aspettava un opera così scopertamente impeccabile e 'accademica' (la produzione Jeremy Thomas è una garanzia in tal senso) ma, che dire, ne sono rimasto rapito! E la Knightley l'ho trovata straordinaria!
Sarà arduo riuscire a vedere "Tomboy" qui da me, sarà più probabile recuperarlo in dvd, per "Let me in" ci provo anche se volevo prima vedere la versione svedese.
Ciao Sté!!! Alla prossima! ;)
jack_torrence  06/10/2011 11:26:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Anche a me la Knightely è piaciuta molto! Sono d'accordissimo con tutto quello che dici e sono contento di scoprire che questo film ti sia piaciuto quanto a me, Cronenberg è cambiato da un po' di anni (come dici di "Spider", almeno da allora), e secondo me i due precedenti film, già "classici" abbastanza!, rappresentano un livello di maturazione raggiunto, non una fase di ripiegamento su canoni. Sono d'accordissimo con il Morandini che dà le 5 stelle a "A history of violence": il Cronenberg degli anni 2000 ha raggiunto livelli eccezionali di chiarezza, asciuttezza senza fronzoli e "frontalità" espositiva (una delle cose che più mi colpirono in "A history" e "Eastern promises" è l'uso "anomalo" del primo piano frontale spesso anche nel campo e controcampo).
Alla prossima Giuseppe!
atticus  05/10/2011 19:56:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho capito, adesso che ci penso effetivamente il film non ha da dire tantissimo, tuttavia quel che c'è è detto bene, secondo me, e con una bella asciuttezza. Mi sono emozionato (complici le bellissime canzoni in colonna sonora) e mi ha particolarmente colpito. Non so, sei severissimo :))) Ciao Sté! ;D