caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

UOMINI SENZA LEGGE regia di Rachid Bouchareb

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7½ / 10  16/05/2011 02:02:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' un film importante, forse più per le intenzioni che nel risultato finale. Il regista ammicca più o meno esplicitamente al cinema di De Palma e Scorsese, ma le vicissitudini dell'Algeria ci riportano al climax oppressivo del capolavoro di Gillo Pontecorvo. Diciamo subìto che il film di Pontecorvo aveva un rigore narrativo, con il suo taglio documentaristico, che "Uomini senza legge" non ha. E' sicuramente una grande epopea storica, che però rischia sempre di cozzare con la rappresentazione di un processo storico e molto meno con il suo significato morale e politico. Un film che apre dibattiti importanti e sollecita a chiedersi qualcosa sulle ragioni dell'estremismo, mostrando fra l'altro la faccia sporca delle cosiddette "democrazie civili".
Peccato solo che il tutto risulti alla lunga un pò troppo schematico e didascalico, privando lo spettatore del "cuore giusto" per aderire obiettivamente alla storia.
Ma non vorrei sembrare troppo severo. Il punto di forza di questa pagina scomoda della storia (vergognosa e mai abbastanza dolorosa per i cari amici francesi) sta proprio nella capacità di rompere gli equilibri, quando l'idealismo diventa ricatto morale (si può uccidere un fratello per difendere la giustizia?) e non passa mai attraverso delle scelte completamente vinte dalla coscienza. Vendetta o riscatto, questo è il problema. Ed è lo stesso dilemma che coinvolge la storia dei fratelli, che poi è la stessa forma di pensiero che divise l'America "black" tra Martin Luther King e Malcom X.
Le scene di rappresaglia della polizia, le lotte sedate nel sangue, sono girate magistralmente, così come certi meccanismi noir (v, l'attentato al commissariato di polizia) virati in una dimensione cupa dove si respira realmente il senso di opprimente brutalità del potere.
Dovrebbero essere cose vecchie di centinaia di anni, e invece stiamo parlando più o meno dell'altro ieri.
Le polemiche alzano il tiro, come la stessa Francia ancora incapace di provare un minimo senso di vergogna per la sua storia più recente (alla faccia del nazionalismo).
Ripeto, è un film da non perdere. Ma il tutto sembra così affettato e corretto da pretendere quantomeno qualche colpo basso in più