caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

NO MAN'S LAND: THE RISE OF REEKER regia di Dave Payne

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     4½ / 10  20/05/2013 16:36:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un bar nel deserto, poliziotti, rapinatori e un paio di notevoli rappresentanti del gentilsesso in questo secondo capitolo dedicato al killer soprannaturale conosciuto come Reeker per le sue "doti" odorose. Rispetto al precedente lavoro Dave Payne mostra qualche ideuzza in più, anche se alla fine la sceneggiatura sembra ancora troppo sgangherata e soprattutto poco originale per poter appassionare. Siamo in piena fiera dello stereotipo, non bastano un bell'incipit ambientato negli anni '70 -dove viene chiarita la genesi del mostro con un piacevole ribaltamento dei ruoli- o una cupola invisibile che pare uscita dalle fantasie di Stephen King, per rendere meritevole questo "direct to video". Ci si annoia molto sino ad un finale elaborato anche se tutt' altro che imprevedibile e quindi non poi così degno di nota.
Come nel primo capitolo si può notare l'assurdità dei dialoghi e la fragile sostanza di personaggi sprofondati in relazioni banali a partire da quella conflittualmente scontata già in partenza, e resa ancor più mediocre da scambi di battute insulse, tra padre e figlio.
Il mostro pur possedendo del potenziale resta poco memorabile nelle sue azioni sanguinarie, gli va dato atto che all'interno di un simile soggetto è davvero dura distinguersi con efficacia.
Completa la disfatta un cast anonimo. Se non altro fa simpatia rivedere Robert Pine, ovvero il poliziotto biondo della mitica serie tv "Chips".