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THE INCITE MILL: 7 DAY DEATH GAME regia di Hideo Nakata

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Tumassa84     6½ / 10  23/09/2012 07:50:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE. IL COMMENTO CONTIENE SPOILER.

Con questo film, anche Nakata Hideo di cimenta in uno dei filoni che negli ultimi anni in Giappone vanno per la maggiore, che viene chiamato "survival" o "battle royale" dal nome del capostipite del genere. Anche qui, come appunto in Battle Royale, in Liar Game, o nel videogioco 9 hours 9 persons 9 doors, delle persone normali vengono messe una contro l'altra in un ambiente claustrofobico; e vengono messe alla prova la loro volontà di sopravvivere e soprattutto la loro capacità di fidarsi negli altri (ma alla realtà dei fatti si giunge sempre a una visione molto disillusa sulla vera natura delle persone). Inoltre, altro elemento che accomuna queste opere è il mistero che aleggia su chi e perchè stia organizzando tutto ciò, elemento che il commentatore Uno Tsunehiro ha giustamente interpretato come la manifestazione della perdita di fiducia nella società e nelle istituzioni: chi ha l'autorità sembra esercitarla crudelmente sulla gente comune senza che vi sia un obiettivo o una visione del mondo condivisa. Inoltre, sempre Uno mette in evidenza che la condizione di questi personaggi è assimilabile a quella della nuova generazione, alle prese con difficoltà sempre maggiori di trovare lavoro e a stipendi sempre minori, il che mette i giovani d'oggi l'uno contro l'altro in una battaglia per la sopravvivenza dove la prima vittima sicura è la fiducia nel prossimo.

Nel caso di Incite Mill, abbiamo 10 persone che attratte dalla promessa di un compenso elevato accettano di fare da cavie per un esperimento della durata di 7 giorni. Ma al primo incidente, la morte di uno dei partecipanti, essi perdono la calma e si mettono l'uno contro l'altro. Gli sforzi del protagonista di convincere tutti a collaborare sono inutili, come in ognuna delle opere di questo filone, e alla fine i dieci si uccidendo quasi tutti a vicenda. Inoltre, è interessante notare che in questo clima di totale sfiducia nel prossimo, l'unica persona di cui il protagonista riesce veramente a fidarsi era in realtà un'infiltrata degli organizzatori dell'esperimento. La critica sociale del film è sottolineata anche dal fatto che in realtà quello che loro stanno inscenando è un reality show in onda su internet, e più la violenza aumenta più cresce il numero degli accessi al video; mettendo in evidenza il rapporto morboso tra violenza, finzione, media e società.

Il finale è poco convincente nel suo utopismo, con il protagonista che getta via i soldi che avrebbe guadagnato dopo essere sopravvissuto tutti e sette i giorni (circa un milione di euro). Ma forse Nakata vuole così mostrare come solo chi è riuscito a superare le logiche della nostra società che pone il denaro sopra di tutto è potuto sopravvivere (anche l'ex detective, l'altro sopravvissuto, non aveva partecipato per denaro ma per scoprire la realtà che si celava dietro questi esperimenti). Alla fine comunque Incite Mill è un film decisamente godibile, con un buon ritmo e una trama molto coinvolgente, seppur con qualche passaggio poco convincente ma su cui si può chiudere un occhio per la natura del film principalmente di intrattenimento.