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SOLUZIONE FINALE regia di Steve De Jarnatt

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Angel Heart     8 / 10  15/01/2012 17:08:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Proprio il giorno in cui conosce la ragazza della sua vita e tutto sembra andare per il verso giusto, il giovane musicista Harry (Anthony Edwards, bravissimo), per uno strano scherzo del destino intercetta, fuori da una tavola calda, una chiamata che gli cambierà drasticamente la vita: all'altro capo del telefono, una voce disperata e in preda al panico lo informa che gli Stati Uniti sono entrati in guerra, e che nel giro di 50 minuti, l'intera città di Los Angeles verrà distrutta da una testata nucleare. Da quel momento in poi, per Harry e per le persone che gli stanno attorno, sarà l'inizio di un'incubo.

Tesissimo ed avvincente mix tra "The Day After" di Meyer e "Fuori Orario" di Scorsese. Unico, dark, negativo, e ricchissimo di suspense, parte come una delle solite commedie romantiche anni 80 con un pretesto talmente semplice e scontato da indurre lo spettatore a non aspettarsi nulla di eclatante... ma è solo un trucco per tenerlo con la guardia bassa e prepararlo al peggio; infatti, dal momento stesso in cui il povero Edwards alza la cornetta e la notizia si diffonde tra i disperati del ristorante (in quella che è forse la scena più tesa ed inquietante di tutto il film, un gruppo di notturni la quale vita viene stravolta nel giro di pochi secondi), lo spettatore si ritrova senza respiro e catapultato in un'autentica, angosciante, impossibile corsa contro il tempo (grazie anche alle musiche sconvolgenti dei elettro-teutonici Tangerine Dream).
Peccato però che la pacchia duri poco: il caso vuole che quando Edwards (poco credibilmente) decide di buttarsi alla ricerca della sua amata Mare Winningham (brutta e antipatica come al solito), il film subisca un vertiginoso calo di ritmo a causa di svariati buchi in sceneggiatura e delle azioni altamente irritanti che i due protagonisti compiono lungo la via (invece di dare priorità alla fuga come dovrebbero– essendo tra l'altro fra i pochi fortunati a conoscere il punto esatto di evacuazione – se la prendono comodissima e si ficcano – quasi a farlo apposta - in ogni singolo pasticcio che incontrano).
Fortunatamente per noi, anche questa fase calante dura poco: i minuti passano, l'ora X si avvicina per davvero, e il regista decide finalmente di svegliarsi fuori. In men che non si dica, ci ritroviamo nuovamente catapultati nell'incubo, ma questa volta, non c'è più scampo per nessuno: strade intasate, gente impazzita, caos più totale, e speranze di salvezza quasi nulle; un ultima mezz'ora di pura violenza e terrore destinata a sfociare in un finale cattivissimo e dai risvolti inevitabilmente orrorifici.

Una storia di follia metropolitana impressionante e affascinante che, nonostante i modelli da cui prende spunto, si regge in piedi da sola e non assomiglia a niente e nessuno. Un prodotto che all'epoca passò inosservato, ma che col tempo, almeno negli USA, è diventato un piccolo cult: status assolutamente meritato. Ha i suoi difetti, ed è lontano dal capolavoro, ma è coinvolgente, girato bene, sfrutta con intelligenza la paura ottantiana più comune all'uomo, e soprattutto, fa venire letteralmente i brividi.
Un gioiellino da recuperare nella maniera più assoluta.


Nota: piccole parti per Edward Bunker, Peter Berg, Brian Thompson e Earl Boen.
Angel Heart  12/02/2012 22:53:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi scuso per il commento poco esplicativo. In realtà, le mie parole risaltano ben poco la bellezza di questo piccolo diamante. Credetemi, è un film fantastico.
Estendo il mio voto a 9, e non me ne pento neanche un pò. Se lo merita tutto. Teso, claustrofobico, ed angosciante come non mai.

ME NE SONO COMPLETAMENTE INNAMORATO!!!