JOKER1926 7 / 10 15/04/2013 23:42:43 » Rispondi "Closer", figlio del regista de "Il laureato", Mike Nichols, feconda le sue basi di concetto in una quadriglia di personaggi legati da storie di sentimento e sesso. Risulta immediatamente difficile ricondurre in modo ordinato "Closer" in uno specifico genere; Nichols col suo prodotto appare spaziare fra il drammatico e la commedia nera, i toni si esasperano e i dialoghi diventano (quasi) allucinati, le sequenze tragiche e di sostanza compaiono con frequenza nell'apparato scenico.
"Closer" si fa apprezzare anche (o forse soprattutto) per un formidabile montaggio che riesce, quasi da solo, a mantenere alto l'interesse di una sceneggiatura pesante ed indovinata. La storia, in questo frangente, offre un assist alla prima (ovvero alla sceneggiatura) e qui, con "Closer" c'è lo sviluppo introspettivo di uomini e donne attanagliati negli inferi dello stesso sentimento. Insomma la costruzione del film si presenta impostata, irrimediabilmente, sulla teatralità; la storia è semplice, qui il lavoro essenziale, è svolto da altre componenti. Il successo poi si registra grazie anche ad una accorta selezione del cast che vede Julia Roberts e Natalie Portman le vere colonne portanti di un film triste e melodrammatico. Operazione portata avanti con sagacia, "Closer" è un film furbo che dopo aver creato un alone nero cerca di dirottare il pubblico in un finale ancora più amaro, forse, nel frangente si osa più del dovuto e del necessario.