caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

FUGA regia di Pablo Larraín

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
EddieVedder70     7½ / 10  19/12/2018 16:36:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Larrain è sicuramente un grande regista, ho apprezzato molto "Il Club", ottimi anche "Neruda" e "No", meno "Jackie", ma non ho mai visto nessuno dei suoi acclamati esordi e così, eccomi davanti al vero esordio, quello sconosciuto ai più. Film girato con una maturità, un'intensità e un equilibrio da veterano (ma aveva solo 28 anni), un film coraggioso (portare la musica e l'ossessione per essa sul grande schermo non è esercizio semplice) dove si ritrovano le classiche figure protagoniste nelle opere del Regista cileno. Personaggi entusiasti, animati da un talento, un ossessione, una passione, tutte figure mai realizzate che si muovono in contesti dove il perdono e la vittoria non sono possibili. Non c'è assoluzione o soddisfazione, nemmeno per lo spettatore che ha una sola certezza, non può sperare nel lieto fine.
Film caratterizzato dal montaggio (più periodi racchiusi in breve lasso temporale, a parte le origini, tra loro intrecciati), dalla fotografia già curata e sempre luminosa, ma soprattutto dalla musica (scritta, ascoltata, composta, assassina). Non tutto funziona (ho subito alcune sequenze in manicomio e non ho capito la logica degli eventi del finale), ma non lascia indifferenti. Ci sono sequenze che rimangono nella memoria (la morte durante la fuga dal manicomio), figure allegoriche (il sangue che esce dal piano) e tanto altro che, messe assieme, formano uno spartito che è un piacere vedere/ascoltare.
Non so come Larrain abbia avuto così coraggio e da dove abbia tratto l'ispirazione, ma il suo alter ego nel film compone la sua prima e unica melodia seguendo le tracce ematiche lasciate sui tasti del pianoforte dopo un evento traumatico e tragico, spero che non vi sia nulla di autobiografico. Gulp.