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FERRO3 - LA CASA VUOTA regia di Kim Ki-duk

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speXia     10 / 10  26/02/2012 01:17:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.
Con questa splendida, poetica frase si conclude La Casa Vuota, il primo film KimKidukkiano che vedo, e che sicuramente mi resterà dentro.

Ferro 3 è una storia decisamente originale, triste e malinconica, ma allo stesso tempo molto ottimista. E' un racconto di due vite che si incontrano in un modo inusuale, ma che saranno destinate a rimanere insieme, nonostante le numerose avversità che incontreranno; di due persone i cui sentimenti sono forti e sinceri, così tanto che i due riescono a trasmetterseli solo con uno sguardo, un cenno, ma senza l'uso di inutili parole. E così, entreranno uno nella "casa vuota" dell'altro.

Ferro 3 è anche una poesia, in cui la realtà, così crudele, triste e piena di straziante solitudine, si fonde con il sogno d'amore dei protagonisti, dando vita ad un meraviglioso tutt'uno.
Molti sono i simbolismi: le case vuote, l'introdursi dentro di esse, la mazza da golf, la bilancia, l'arte di nascondersi di Tae-Suk. Alcuni sono chiari simboli di solitudine, altri invece molto più romantici (quell'abbraccio sulla bilancia, che scena geniale).

Ma Ki-Duk non è solo un poeta, ma anche un grandissimo artista, un pittore i cui quadri sono inquadrature: inquadrature studiate benissimo, alcune raggiungono la genialità (il già citato abbraccio). Insomma, la fotografia è eccelsa. Suggestiva e atmosferica la colonna sonora, mi riferisco specialmente a Gafsa, quel capolavoro di canzone prediletta dal protagonista, la cui melodia pervade la pellicola dandogli un atmosfera ancor più sognante.
Essendo un film coreano, mi sembra inutile dirlo, ma gli attori sono tutti bravissimi.

E così, il sogno si conclude, in modo meraviglioso e toccante, con una scena di indimenticabile bellezza. Anzi, per essere precisi, è la realtà che si conclude. Quell'orribile realtà in cui Tae-Suk e Sun-Hwa sono stati costretti a vivere fin troppo a lungo. E finalmente, le loro "casa vuote" si sono riempite.

Capolavoro di rara delicatezza, difficile da trovare di questi tempi.
Una poesia piena di sentimenti. Puri, sinceri.
Silenziosa, come una casa vuota.
Tenera come un abbraccio.
Ma che colpisce come una mazza da golf.
E questo colpo di Ferro 3 in testa è difficile da dimenticare.