Yosseph 9 / 10 10/10/2010 20:00:18 » Rispondi Kim Ki-duk ha detto di questo insolito film:
Siamo tutti case vuote e aspettiamo qualcuno che apra la porta e ci renda liberi.
Un giorno il mio desiderio si avvera. Un uomo arriva come un fantasma e mi libera dalla mia prigionia. E io lo seguo, senza dubbi, senza riserve, Finché incontro il mio nuovo destino.
Deliziosamente audace, Ferro 3 è una favola romantica, inquietante, disarmantemente gentile, che mette a nudo la brutalità casuale che si trova appena sotto la superficie della società coreana e, per estensione, di quasi ogni altro Paese. Presentato a sorpresa in concorso alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia e premiato con il leone d'argento per la miglior regia, questo film è un esempio perfetto del cinema poetico che arriva dall'Oriente. Kim Ki-duk conferma un talento che produce a ritmo battente opere straordinarie, sempre coerenti col suo universo artistico, fatto di lucida disperazione e sereno distacco dalla realtà. Il suo è un cinema asciutto, espressamente visivo e povero di dialoghi, e anche Ferro 3 è caratterizzato dall'assoluto mutismo dei due protagonisti-amanti, ma è un silenzio pregnante di emozioni vere. "Bastano le immagini, nitide e sensuali, ad illuminare questo canto dell'amore perfetto, in cui i silenzi non sono vie di fuga, in cui l'agire prevale sul parlare vano, e in cui l'uno abbraccia completamente la vita dell'altro senza nulla chiedere." (Caterina D'Amico)