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FERRO3 - LA CASA VUOTA regia di Kim Ki-duk

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Tumassa84     10 / 10  13/04/2010 08:57:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Secondo mio modestissimo parere, semplicemente il miglior film realizzato nei primi dieci anni del nuovo millennio (sinceramente non me ne viene in mente nessuno da poter mettere sopra a questo capolavoro). Quindi se non l'avete mai visto fatelo (ma sappiate che andate incontro a un film con zero azione e pochissimi dialoghi), e non leggete il mio commento spoileroso.

Trattandosi di Kim Ki-Duk, che è anche pittore, la fotografia è splendida. Così come perfetta è la sceneggiatura, che lascia spazio a varie interpretazioni riguardo i due protagonisti, e al significato generale della storia. Ho trovato inoltre molto interessante il rapporto tra silenzio e parola: la vera comunicazione si basa su dei semplici ma significativi gesti, una carezza, uno sguardo, su delle sincere premure verso l'altro. La parola invece è portatrice di bugie, minacce, false scuse e inganni. Non a caso il personaggio più negativo del film, il marito di lei, è il personaggio più loquace; mentre i due protagonisti non proferiscono verbo per tutta la pellicola, tranne lei alla fine, ma anche qui con lo scopo dell'inganno ai danni del marito. L'ultima inquadratura, dove la bilancia con sopra i due protagonisti è ferma sullo zero, supera i canoni della normale bellezza ed entra di diritto nel campo del sublime. Con una semplice immagine vengono sottintesi un'infinità di significati possibili, e raramente mi è capitato di trovarmi di fronte a qualcosa di altrettanto evocativo. L'ultima frase forse è un pochino didascalica, ma comunque aiuta a comprendere il nucleo centrale del film; ovvero l'impossibilità di definire se i due protagonisti siano reali, se lui sia una specie di allucinazione di lei, che aspettava qualcuno che la potesse salvare da una quotidianità di violenza, o se invece sia lei un'allucinazione di lui, il quale probabilmente sperava di poter trovare qualcuno da amare in una delle case che lui visitava. Ma addirittura si potrebbe pensare che entrambi siano due allucinazioni l'una dell'altro, costituendo così un racconto che va al di là delle regole logiche. L'interpretazione dei tre personaggi principali nobilita ulteriormente la grandezza di questo film.