norah 8 / 10 22/04/2005 12:15:07 » Rispondi Una lacrima che si adagia sulla neve d’inverno
E’ il pensiero che affiora nella mia mente dopo aver visto questo gioiellino di Kim Ki-duk ogni singola immagine sprigiona un candore accecante,un film mite,tiepido,che non fa pensare,ma volare…
La casa vuota
la casa qui appare una sorta di metafora della società,un mondo al quale questi due esseri estranei ,che si muovono con una leggiadria inaudita ,sentono di non appartenere ,così come non appartengono agli spazi che violano, giorno dopo giorno. Un mondo vuoto,una società vuota proprio come le case di Ferro3. Attraverso la sola forza delle immagini,il cineasta coreano riesce in maniera sublime a raccontarci la storia di due anime che vogliono cambiare pelle.Il fascino degli sguardi dei due attori riesce magistralmente a colmare il vuoto dei silenzi. Ferro3 è prima di tutto un’esperienza sensoriale,un viaggio onirico.Il regista si diverte a dare una connotazione fantastica al suo intreccio melodrammatico,sviluppando la personalità ambigua di Tae-Suk in maniera sovrannaturale:Chi è questo ragazzo,che si prende così soavemente cura della fanciulla ?Un angelo?Un fantasma?Chi può dirlo, del resto:
“Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia la realtà o un sogno”
maremare 01/05/2005 09:23:01 » Rispondi come al solito un ottimo commento,