walkabout 6½ / 10 31/08/2011 02:41:51 » Rispondi A 11 anni di distanza da Scream 3, il quarto capitolo riaggiorna la saga, pur mantenendo il cast principale e il team creativo dietro il progetto originale. E questo lasciava ben sperare sin dalla lavorazione, per un film che a conti fatti funziona, pur non aggiungendo gran che di nuovo. Ogni elemento della serie funzionava perfettamente solamente nel primo, insuperato, capitolo; ma non significa che un aggiornamento all'era digitale non sia godibilissimo. Si indirizza poco ai neofiti - si suppone adolescenti - con personaggi nuovi dallo spessore inesistente e un ambiente high school oramai stantio, riferendosi soprattutto ad un pubblico più adulto. Lo stesso pubblico che 15 anni andò a vedere il primo, e che rivede i tre personaggi principali cresciuti insieme a lui: un pubblico, se vogliamo, più colto, e certamente più attento ai sottotesti metacinematografici e ai numerosissimi riferimenti. Scream 4 è, se possibile, ancor più metacinematografico del terzo capitolo dall'ambientazione hollywoodiana: la parola d'ordine è "meta", un concetto spudoratamente usato dalla sceneggiatura, al punto da renderlo frequentemente esplicitato negli stessi dialoghi ("How meta can you get?"). La sceneggiatura di Williamson (rimaneggiata daKruger, sceneggiatore di Scream 3, qui produttore esecutivo) traballa da subito, incerta tra i numerosi percorsi da intraprendere, riducendo la dimensionalità faticosamente raggiunta dai personaggi principali nella trilogia originale, e affogando i nuovi personaggi in cliché adolescenziali difficilmente perdonabili. Ma ha il merito di riuscire, ancora una volta, a mescolare abilmente commedia e horror, regalando il meglio proprio nel succitato aspetto "meta", vera ragione d'essere dell'intera operazione. La regia di Craven, sapiente e divertita, è al limite dell'autoreferenzialità, preoccupandosi poco di creare suspense in un'opera che difficilmente potrebbe spaventare anche i meno avvezzi al genere, opera in cui il meccanismo del who-done-it e i personaggi coinvolti difficilmente possono interessare. Ma Scream 4, oscillante tra sequel e ideale reboot, non è film che va preso sul serio già nelle premesse. E mantiene efficacemente ciò che promette, nel suo essere opera divertita e divertente.
A riprova della complicità con lo spettatore, a metà film si discute sul fatto che i reboot usano il finale dell'originale come finto finale, per capovolgerlo a fine opera. Ed è ciò che succede, infatti, nel finto finale che ricalca il primo capitolo, che sembra lasciare spazio a successivi capitoli con al centro Jill. Ma è soltanto uno scherzo (invero alquanto lungo) allo spettatore, prima del vero finale che ristabilisce l'ordine all'interno della serie, senza comunque negare la possibilità di uno Scream 5.