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LIMITLESS regia di Neil Burger

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Invia una mail all'autore del commento Zazzauser     5½ / 10  21/04/2011 18:57:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Avrebbe potuto essere un film sulle droghe moderne e sull'avanzamento della tecnologia nell'ambito delle sostanze stupefacenti, un thriller psicologico, la storia di ascesa e declino dell'individuo che stanco della routine e dell'anonimato insegue l'illusorio sogno americano del nuovo millennio secondo la logica del "tutto e subito" finendo per subire le conseguenze della sua stessa sete di potere. Ma Neil Burger - regista di quel bel film del 2006 che è The Illusionist - riesce invece a tirar fuori un film dalla sceneggiatura piuttosto confusa e farraginosa, che lascia in sospeso troppi passaggi e si concede molte facilonerie, finendo con il creare una storia fin troppo disomogenea nel suo svolgersi. Coinvolgente a tratti, maledettamente arrancante in altri, Limitless si dipana fra visioni allucinate, scene d'azione e ambienti d'alta finanza in modo troppo discontinuo e oscillante per risultare efficace. Non discuto le intenzioni narrative e concettuali di Leslie Dixon, autore del libro (che non ho letto) dal quale è stato tratto il film: il problema - ormai diventato molto comune nelle trasposizioni cinematografiche - è che sembra proprio che si sia voluto gettare troppa carne al fuoco e compattare l'intero soggetto in una sceneggiatura di poco meno di due ore con il risultato che tutto viene accennato ma niente approfondito. Anche i personaggi comprimari - il cognato di Eddie, l'ex moglie, la fidanzata, l'inseguitore misterioso di Tomas Arana e persino Carl Van Loon - quando non semplicemente abbozzati, diventano stereotipati (il malavitoso russo).
A dare una risollevata notevole al film la buona prova di Bradley Cooper, che sa muoversi fra i diversi status del suo personaggio (scrittore fallito divorziato, broker dell'alta finanza, senatore in carica) con sicurezza, e soprattutto gli ottimi effetti speciali, molto "mind-blowing".
In sostanza non irritante, seguibile ma del tutto dimenticabile - penso che per concludere non ci sia frase più adatta di quella di Roger Ebert: "Limitless only uses 15, maybe 20 percent of its brain. Still, that's more than a lot of movies do."