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HABEMUS PAPAM regia di Nanni Moretti

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gerardo     8½ / 10  04/04/2012 14:02:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'operazione compiuta da Moretti con "Habemus papam" è di quelle che lasciano il segno perché sgretolano il muro invisibile che separa l'uomo, la vita reale, dalle istituzioni politico-religiose che nella Chiesa cattolica sono dogmaticamente unificati nel presunto nome di Dìo.
Moretti sveste - letteralmente - sia la figura del Papa, sia quella dei cardinali, che rappresentano il potere temporale ancorché quello spirituale e religioso, li (psico)analizza nella loro condizione umana, che è quella più autentica, spogliandoli dell'eminenza divina e rendendoli nelle loro sincere debolezze e fragilità, così come nelle loro prepotenze e nei loro talvota meschini quanto opportunistici calcoli di potere. Ché di questo in fondo tratta "Habemus Papam": il racconto di un gioco di poteri, poco divini e molto terrestri, temporali, - che, metaforicamente (e ironicamente), Moretti rivede e ridisegna nel surreale torneo di volley tra cardinali - all'interno del quale l'elemento umano è escluso per regolamento. Regolamento che per contraddizione è scritto in nome di Dìo, ma pur sempre dagli uomini e per gli uomini... I cardinali dell'Oceania che desiderano abbandonare provvisoriamente il conclave e fare colazione per le vie della città, visitare Roma e le sue mostre, rispondono a dei bisogni umani di arricchimento culturale e cura personale e dei propri piaceri.
Il cardinale, quindi papa, Melville è l'uomo che si confronta con le spire del potere temporale della Chiesa, non già con quello spirituale che deriva da Dìo e a cui renderne conto. Il senso di responsabilità che egli avverte come insostenibile non risponde a nessun Dìo, ma esclusivamente alla propria coscienza di "cittadino" che rende conto delle proprie azioni a un'istituzione. L'inadeguatezza e l'incapacità di reggere il ruolo di capo della Chiesa, oltre a svelare l'uomo dietro i paramenti, mette a nudo la struttura tutta politica e formale - e formalmente coattiva - dell'istituzione ecclesiastica che, dietro l'intangibilità del dogma divino, perpetra la continuazione di un sistema di potere che rimanda a una concezione medievale dello stesso.
Forse il miglior film di Moretti, che stavolta ritaglia per sé una parte leggermente meno ingombrante del suo solito.