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HABEMUS PAPAM regia di Nanni Moretti

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  14/12/2011 10:48:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Moretti esprime le debolezze,i timori e quelle paure che possono essere naturali compagne di viaggio durante un cambiamento importante,senza particolare soggezione lo fa puntando in alto,osservando la vicenda di un uomo tradizionalmente inteso sopra ogni dubbio ed incertezza.
Un papa che di diventare pontefice non ne vuole sapere fa notizia,ideale per rendere più umano qualcuno che da sempre si vuole spacciare per altro,un'appendice divina che in realtà finisce tormentata da problemi molto terreni.Attacchi di panico e un forte senso di depressione angustiano l'ex cardinale Melville,ora investito di un ruolo di cui non si sente degno, lo psicanalista interviene ma non porta benefici,il santo padre infatti decide di fuggire e di entrare in contatto con quel mondo esterno che dovrebbe rincuorare e proteggere,instradare ed amare ma del quale in fondo non sa poi molto.
Non è la paura a bloccarlo,è l'umiltà della persona a rendere impossibile questa missione.Per il nuovo papa fare le veci di Dio non è possibile per inadeguatezza e non per timore,Michel Piccoli,straordinaria la sua interpretazione,riesce ad esprimere benissimo l'essenzialità di un uomo fortemente credente ma non adatto ad assumersi una così colossale responsabilità.
Il tono surreale piace in alcune situazioni lasciando abbastanza indifferenti in altre.Il torneo di volley tra cardinali si trascina stancamente in attesa di qualche evento che torni a dare quel brio diffuso in tutta la prima parte della pellicola.Non bastano dialoghi penetranti e qualche stoccata anticlericale,tutto sommato rispettosa ,ad avvincere in prospettiva di un finale particolarmente imbroccato.
Si avverte discontinuità e qualche faciloneria nel percorso interiore del neo-papa,le sue esitazioni giungono un po' controllate, forse per evitare di scadere in facili derisioni seppur la contrapposizione tra l'autore e la dottrina cristiana sia indubitabile.Moretti cerca un punto di incontro tra mondo laico ed ecclesiastico,lo trova sino a stringere comunella con i cardinali in una pacificazione che infischiandosene di dogmi e pregiudizi diventa possibile.
Il regista però non si fa sfuggire l'occasione e pur ironizzando ribadisce l'importanza di un'apertura della chiesa verso l'esterno,magari rettificando qualche principio che definire medioevale è poco.
Non memorabile,comunque a mio parere il miglior Moretti degli ultimi anni.
Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  14/12/2011 10:51:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Un papa che di diventare pontefice...????",nuuuuuu!
rettifico l'errore:,volevo scrivere "Un cardinale che di diventare pontefice..." :)