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HABEMUS PAPAM regia di Nanni Moretti

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Blutarski     8 / 10  07/10/2011 22:03:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Moretti che torna ai fasti del passato ci propone una storia commovente in cui la figura del Papa è solo un chiaro pretesto per mettersi come al solito a nudo, in un film molto autobiografico. Il geniale Nanni utilizza la metafora della consacrazione del Papa per mettere in scena il solito circo psicanalitico in cui piano piano affiorano tutti i fantasmi del passato, le gioie e i dolori, nel momento in cui viene richiesto un forte segno di maturità al personaggio (qui per esagerazione addirittura associato al passaggio di un uomo da cardinale a Papa) che, rinnegando da sempre la morte rifiuta le proprie responsabilità e di crescere per fare esattamente tutto ciò che gli altri si aspettano da lui (rappresentati dai Cardinali). Un ulteriore indizio su questa interpretazione ci viene da una scena in cui a un certo punto del film se ci fate caso Moretti si gira verso un cardinale e dice "peccato era un caso così interessante, ma ormai so chi è non posso fare nulla per lui". Molto Bello.