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HABEMUS PAPAM regia di Nanni Moretti

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paride_86     5 / 10  25/04/2011 02:00:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Habemus Papam" - che ho avuto la fortuna di vedere gratuitamente - racconta la storia di un cardinale, Melville, inaspettatamente eletto pontefice e del tutto impreparato al ruolo.
Moretti racconta questo inframezzandolo con psicanalisi, teatro, desideri perduti e mai realizzati, non approfondendo, però, nessuno dei filoni.
Il film scorre tanto piacevole e divertente quanto vuoto e superficiale: non si capisce dove vada a finire la trama dello psicanalista/Moretti e come si incastri col susseguirsi degli eventi, né tantomento cosa c'entri il tanto citato teatro di Cechov con la storia in questione.
Il conclave viene illustrato con perizia e ironia, ma il regista affronta il tema con uno spirito così naif da risultare sconclusionatamente infantile, mostrando i cardinali - uomini esperti di fede e potere - come ingenui, candidi ragazzini alle prese con tornei di pallavolo e canzoni sudamericane (anche se fossero allegorie e metafore, cosa vorrebbero significare?).
Per non parlare del protagonista: non si approfondiscono mai le ragioni profonde del senso di inadeguatezza di Melville, che compra ciambelle (con quali soldi?), parla di teatro, della sorella attrice, va da una psicoterapeuta - Margherita Buy, che ovviamente si carica in macchina il primo vecchietto sconosciuto che incontra - , ma non si spiega mai il suo rapporto con la fede, che è il nodo centrale della questione.

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Detto questo torno a dire che "Habemus Papam" è una commedia piacevole da vedere per le battute e le gag ben scritte - a volte rovinate dal Moretti attore, privo di un vero talento di interprete e sempre uguale a se stesso - ma si dimostra un film decisamente esile e superficiale per l'importante tema che "affronta".