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HABEMUS PAPAM regia di Nanni Moretti

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amterme63     8 / 10  21/04/2011 22:34:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Moretti prosegue con "Habemus papam" il discorso intrapreso con "Il caimano", riguardo il il rapporto problematico fra individuo e istituzione/potere.
Secondo la sua visione, gli individui e la società versano in uno stato spirituale confusionale, in crisi, senza valori fondanti certi e assoluti su cui basarsi. Le istituzioni appaiono avere perso il ruolo di mediazione, sintesi collettiva, luogo di realizzazione di aspirazioni e principi condivisi e sembrano sfuggiti di mano, incontrollabili, ingestibili da parte di qualsiasi forza umana "normale".
L'istituzione politica sembra destinata a vivere per se stessa e a schiacciare la società (finale de "Il caimano"), l'istituzione religiosa pare invece destinata a dissolversi in quanto non più in grado di riformarsi e rispondere alle esigenze di cura e sostegno etico che provengono dalle persone comuni e dal suo interno stesso.
"Habemus papam" focalizza il distacco fra persona e istituzione molto meglio di quello che facesse "Il caimano". Le persone "normali" (e si cerca di dimostrare in tutto il film che un religioso e pur anche un cardinale lo è o lo può essere) sono chiuse nel loro piccolo dovere/routine quotidiana, nel mondo a piccola dimensione e non si azzardano minimamente a pensare in grande, a prendersi responsabilità enormi, gigantesche su di sé.
Il film cerca proprio di far identificare il comune spettatore con il papa designato. Viene infatti ritratto e fatto agire non certo come un uomo d'istituzione, ha pochissime caratteristiche che lo possano far identificare con un uomo speciale o di potere, è in tutto e per tutto una persona "comune". La domanda è: cosa faremmo noi se ci trovassimo all'improvviso di fronte a un compito "sovrumano"? Come reagiremmo? Ecco allora che il personaggio interpretato da Michel Piccoli appare plausibile e comprensibile nelle sue reazione incerte, confuse, nella sua scelta finale. Il potere non si addice proprio alle persone "normali".
L'istituzione Chiesa viene ritratta come qualsiasi altra istituzione presente nel mondo di oggi: secolarizzata, influenzata dalla cultura del consumo, dello svago e della medialità, insidiata dalle pressioni di ordine psicologico (l'alienazione, gli psicofarmaci). Questo al di là della natura delle singole persone, le quali sono tutte rappresentate in maniera amabile, simpatica, quasi positiva (educati, cortesi, tifano per il più debole). Sembra quasi esserci un desiderio genuino e sincero di valori da parte delle singole persone, dei fedeli medesimi, ma il fatto stesso che ormai la chiesa è a tutti gli effetti istituzione di potere, rende vano qualsiasi tentativo di riforma. La contraddizione fra valori propagati e funzionamento strutturale verrà prima o poi al pettine ed esploderà con conseguenze incerte. Questo sembra presagire il finale-profezia, modellato su quello de "Il caimano".
Le figure non-religiose non fanno certo migliore figura, anzi forse sono peggiori. Il personaggio interpretato da Moretti stesso risalta per impotenza, inefficacia, alterigia, mancanza di umiltà e umanità. Moretti sembra quasi giocare con l'antipatia che lo circonda, con le accuse di egocentrismo e reagisce paradossalmente alimentando ancora di più questo "gioco".
Gli eroi dei suoi film sono soprattutto degli anti-eroi. Michel Piccoli come Silvio Orlando si trova confuso, perso, senza punti di riferimento, senza nemmeno l'ausilio dell'arte (a cui anela come traguardo supremo) e si dibatte inutilmente, a lungo, senza pervenire a niente. E' il ritratto dell'uomo post-moderno secondo Moretti: un essere deluso da tutto che si dibatte invano, senza risultato, mentre intorno il mondo prosegue distaccato per la sua strada auto-distruttiva.
Gli ultimi due film di Moretti sono soprattutto film che cercano di dimostrare tesi e ne risente moltissimo la resa dei caratteri. Il principale difetto è proprio nell'inconsistenza dei personaggi, nella loro sostanziale superficialità, nel loro essere quasi solo rappresentativi. Il conflitto interiore del papa è in realtà solo sfiorato, non approfondito e sviscerato. Moretti non ha osato andare al di là della commedia con risvolti etici. Peccato perché poteva venirne fuori un film molto più importante.
Rimangono i primi 20 minuti, quelli del conclave, molto intensi ed emotivi. Li ho seguiti quasi con il fiato sospeso. Il resto sono sostanzialmente tempi morti, fino allo splendido finale. Comunque un film molto interessante, piacevole, da vedere senz'altro.
Chissà che anche stavolta Moretti non ci azzecchi con la profezia finale!
Pasionaria  22/04/2011 09:03:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Condivido, Luca.
Mi ha sempre inquietato la lucida lungimiranza di Moretti, a distanza ci azzecca sempre.
jack_torrence  22/04/2011 09:49:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Io non so, non credo, mi sento così d'istinto più d'accordo con quello che scrive Luke sulla rigenerazione della Chiesa.
Poi a me va benissimo che esista e resista: mi basterebbe (auspicio illusorio...) che si estraniasse dalla vita civile. Può parlare ai suoi fedeli come vuole, ma sarebbe giusto non agisse in modo attivo come invece fa, in sede politica nazionale, locale, ma soprattutto come istituzione temporale innestata nella società con gruppi di pressione e "opere" (CDO, etc)
amterme63  22/04/2011 14:11:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La Chiesa ormai è in tutto e per tutto un'istituzione come lo Stato, i Sindacati, ecc ... Sopravvive per la funzione e si è pietrificata nelle sue procedure, diventate l'essenza stessa. Come tutte le istituzioni attuali ha ormai perso il senso della propria esistenza e l'afflusso di "energia" dal basso. Il giorno in cui dovrà rendere conto del suo significato supremo, dei principi in base al quale agisce, allora se ne vedranno delle belle.
In fondo anche il finale del Caimano nell'Aprile del 2008 sembrava così assurdo e fuori logica, eppure ....
jack_torrence  22/04/2011 14:47:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma la piccola differenza sta nel passato ahimé, caro Luca.
Berlusconi è un mortale (vivadd.io) che ha i giorni contati, mentre la Chiesa cattolica un'istituzione - politica - viva e vegeta (l'unica?!?) nonostante 2000 anni di storia.
Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  22/04/2011 17:58:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Premesso che io non credo affatto che la Chiesa cattolica sia una istituzione divina (tanto che non mi professo più cattolico ma semplicemente cristiano), ma una delle tante istituzioni umane che come tale cadrà e premesso che 2000 anni fanno ridere se pensiamo che istituzioni come l'Impero Romano o quello Egizio son durati anche 6000 anni, limitandomi a osservare la Storia della Chiesa temo che non solo essa ne uscirà indenne, ma, cosa ben peggiore, che prevarranno tutte quelle spinte controriformiste e conservatrici che sempre si sono rinvigorite nei suoi periodi bui. Max Weber ci insegnava che le Istituzioni si comportano come gli individui, obbedendo agli stessi istinti di sopravvivenza...
Oggi poi, di fronte allo smarrimento etico che un esasperato individualismo di stampo meramente economico provoca unito a un sostanziale analfabetismo culturale diffuso che rende la maggiuoranza delle popolazioni occidentali incapace di comprendere i meccanismi della società in cui viviamo (con riflessi nefasti sulla democrazia, che tale cultura richiede per poter funzionare), la tentazione di svolte assolutistiche che semplifichino tutto sono più incombenti che mai. Solo per rimanere al tema religioso, non è un caso che i fondamentalismi acquistino sempre più consenso tra le persone che hanno bisogno di "semplificare" per avere un minimo di serenità. Il problema è che queste semplificazioni passano pure per l'eliminazione prima sociale e poi fisica di tutte e tutti coloro che sono fuori da esse... Personalmente sono più pessimista di Moretti e temo che il nuovo medioevo (post)moderno da tempo annunciato da tanti autori di fantascienza non solo sia già una realtà, ma che dispiegherà tutti i suoi effetti nefasti tra non molto, forse portandoci ad altri sanguinosi conflitti.
amterme63  22/04/2011 18:25:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Che la strada che stiamo percorrendo sia quella da te segnata, non c'è dubbio. Speriamo solo che che i pochi che ancora si interessano e hanno voglia di agire, riescano almeno a mettere i bastoni fra le ruote, qualche granello nell'ingranaggio. Insomma è molto probabile la decadenza della nostra civiltà e l'arrivo del nuovo medioevo, del nuovo feudalesimo (le mafie sono la feudalità del post-moderno), c'è però ancora possibilità di sventare il tutto o almeno di salvare qualcosa.
Chi vivrà, vedrà (è questo il problema: noi non vedremo).
jack_torrence  22/04/2011 19:36:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sollevi milioni di argomenti capitali; sull'analisi mi trovi parzialmente d'accordo, sulla diagnosi parzialmente in disaccordo.

Volevo però solo fare una piccola precisazione (che si ricollega al mio intervento di prima): l'impero romano è durato una bazzecola in cfr alla Chiesa (meno di 500 anni: mi riferisco a Oriente+Occidente). Le dinastie egizie migliaia di anni, ma erano circondate praticamente solo dal deserto e sorrette da un assolutismo inimmaginabile.
La durata della Chiesa cattolica in due millenni di Storia è qualcosa di assolutamente eccezionale.
Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  22/04/2011 21:04:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Caro Stefano, vuoi proprio tirarmi fuori quella verve polemica che mi rende davvero poco elegante?
Resta da capire se questi "straordinari 2000 anni" sono il frutto del volere di una Divinità così benevola nei confronti di questa Istituzione o piuttosto la compiacenza davvero satanica (in senso evangelico) che la stessa Istituzione ha saputo sfoderare adeguando sapientemente in ogni tempo il suo potere a quello dell'ambiente circostante... Il semplice chiamarsi "cattolica" è una sottolineatura inutile, se leggiamo i Vangeli, salvo non interpretarla (come poi è effettivamente successo) come "messaggio da imporre a quanta più gente possibile e con tutti i mezzi"... No, non ci siamo proprio: io mi sento tradito come credente da questa Chiesa, finora non c'è niente e nessuno che riesca a farmi cambiare idea: Machiavelli trionfa, Gesù Cristo viene di nuovo messo in croce.
Ovviamente, tendo a precisare, parlo dell'Istituzione vaticana.
Niko.g  23/04/2011 01:33:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi permetto solo di dire che non bisognerebbe confondere il Vaticano con la Chiesa in senso lato. Un conto è criticare il Vaticano, ovvero la struttura organizzativa e formale, altro è criticare la Chiesa che, per chi crede nel D.io cristiano, è stata voluta da Gesù perchè fosse il punto di riferimento per gli uomini di fede, non certo perché durasse il tempo di una stagione. Sempre in ottica cristiana, è indubbio che come Gesù è stato osteggiato e attaccato fino alla morte, così sarà inevitabilmente il destino della Chiesa che lui stesso ha voluto e fondato con Pietro, primo Papa. Gesù ha parlato chiaramente di una lotta continua tra Bene e Male (che alla fine non prevarrà) e secondo te questo male dove concentra tutte le sue forze se non nel punto focale, nel cuore dell'istituzione voluta da Gesù? Oltre a questo male, però, sarebbe un errore dimenticarsi della parte sana, fedele a Cristo, che continua a lottare, anche dentro le mura vaticane...
amterme63  23/04/2011 10:13:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E il film di Moretti ha voluto mettere in risalto la DEBOLEZZA di questa parte "sana", la sua impotenza, la mancanza di sbocchi e prospettive. La Chiesa-Vaticano è destinata a cristallizzarsi come istituzione o a implodere (versione vaticinata da questo film).
Niko.g  23/04/2011 11:50:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La Chiesa è cristallizzata dal punto di vista di chi ne è fuori e non vi partecipa. Essa non è fatta SOLO di singoli cardinali e vescovi, ma di molto altro e la presenza umana alla Via Crucis di ieri sera al Colosseo fornisce qualche suggerimento decristallizzante...
Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  23/04/2011 13:56:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi permetto di intervenire, Niko, visto che di quella chiesa ho fatto parte a lungo e molto attivamente (rimanendone molto deluso, anzi, sentendomi tradito da essa). Purtroppo la Chiesa Cattolica differisce dalle altre confessioni cristiane PROPRIO PERCHE' SI IDENTIFICA NELL'ISTITUZIONE PIETRINA. Il vero cattolico NON PUO' PRESCINDERE DALL'ISTITUZIONE, altrimenti è un cristiano e basta (magari protestante o che so io)... Il Concilio Vaticano II aveva coraggiosamente tentato, proprio prendendo spunto dalle riflessioni dei nostri fratelli protestanti, di rimettere al centro la coscienza individuale e la COLLEGIALITA' della Chiesa spostando l'attenzione su laici, sacerdoti e Vescovi, tentando di ridimensionare il peso della "corte" (leggi: cardinali) e del Papa, non a caso definito dal Concilio "servo dei servi di Dio".
Prontamente la "gerarchia" ha reagito, capendo che se quel processo avesse dato i suoi frutti, in breve per lei non ci sarebbe stato più posto. I risultati sono qua: da Paolo VI a Giovanni Paolo II per finire con questo Papa, l'opera di smantellamento del Concilio è stata compiuta passo dopo passo, fino in fondo. Col risultato di scindere la Chiesa "di base" da quella del vertice e creando tanti "cristiani orfani di chiesa" (è una definizione non mia ma di uno studioso del post-Concilio) tra i quali mi sento a pieno titolo.
Il rinnovamento della Chiesa può passare o per una rivolta di chi crede verso coloro che riconosce come propri pastori, una rivolta che serva a dir loro: siete guide cieche, o meglio, acciecate dal potere: convertitevi al Vangelo!; oppure per una spallata dall'esterno che la faccia implodere. Ma far finta che il Vaticano non esista, mi sembra puerile: il vero cattolico, se si professa tale, NON PUO' prescindere dalla dogmatica ufficiale vaticana.
Niko.g  23/04/2011 17:15:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sarà un mio limite ma non riesco a seguirti... provo a farti una domanda diretta. In cosa la Chiesa ti avrebbe tradito?
Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  25/04/2011 01:24:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Credo che a questa domanda sia giusto rispondere in privato, ammesso che sia giusto rispondere.
jack_torrence  24/04/2011 11:57:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tolto il discorso conclusivo sulle vie di rinnovamento, trovo tutta la tua spiegazione una lezione fondamentale e interessantissima, Luca: grazie.
amterme63  23/04/2011 17:29:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi stai parlando di una semplice CERIMONIA che è la quintessenza di ciò che esteriore e formale. Quanti di quelli che hanno partecipato alla Via Crucis AGISCE in maniera "cristiana"? Identificare la fede come la partecipazione a riti è quanto di più cristallizzante ci possa essere.
Nel film di Moretti Papa Melville non si esprime mai su ciò che avrebbe voluto fare e non si sente di avere la forza di fare. Dobbiamo per forza immaginarlo noi o evincerlo dallo scarno discorso che abbozza in autobus (snobbato dalla gente), oppure dal suo carattere e dal suo comportamento. Evidentemente vuole rompere proprio con tutte le CERIMONIE e tutti i FORMALISMI ed è purtroppo questo che non si può più fare, perché ormai la "fede", il "cattolicesimo", agli occhi del mondo, si identificano ormai con le cerimonie di beatificazione, con i discorsi del Papa, con i miracoli di Padre Pio.
E' vero che c'è un'altra chiesa coraggiosa e minoritaria, ma si sente straniera in casa propria, si sente sopportata e malvista, alienata, legata e soffocata dalla Chiesa Ufficiale con i suoi riti e la gerarchia. Chi spera in un Uomo che spazzi via tutto il mondano (come Celestino V ai tempi di Dante) si tolga l'illusione di testa. Non sarà mai più possibile (almeno secondo Moretti).
Niko.g  23/04/2011 17:49:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E chi sono io per sapere "quanti di quelli che hanno partecipato alla Via Crucis agiscono in maniera cristiana"? E che modo è di entrare nell'intima coscienza delle persone? E chi l'ha detto che forma e sostanza non debbano stare insieme e completarsi?
Un matrimonio pomposo ti indica qualcosa sul sentimento intimo degli sposi?
jack_torrence  24/04/2011 12:00:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Su queste parole in particolare mi trovi pienamente d'accordo, Niko.g
amterme63  23/04/2011 23:02:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La mia ovviamente era una domanda retorica, non ce l'ho certo con te, Niko.g. Semplicemente ti volevo segnalare che quello che mi hai citato, non è secondo me un metro rivelatore per misurare ciò che è "genuino" e interiore, e non magari frutto di abitudine, tradizione o adesione formale.
jack_torrence  24/04/2011 11:54:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Su questo sono d'accordo.
Sulla partecipazione sincera dei fedeli non mi permetterei mai di levare verbo contrario; così come sulla splendida onestà e sull'esempio offerto in fatti e parole da moltissimi, moltissimi sacerdoti.
jack_torrence  23/04/2011 11:39:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
non entro nel merito della tua esposizione, molto chiara e assai ortodossa.
Io sono il primo in effetti a distinguere tra Vaticano e Chiesa in senso lato, così ho precisato nella recensione a questo film di prossima pubblicazione, e se qui nei commenti ho scritto genericamente "Chiesa", con essa mi riferivo allo Stato della Chiesa, che oggi quindi corrisponde al Vaticano + alte gerarchie ecclesiastiche.
Comunque non mi pare che nei vangeli Gesù parli di istituire una chiesa come potere temporale (come è stata sino a pochi anni or sono, nel senso pieno e politico del termine), né di creare una successione di suoi successori, di cui il primo dovesse essere Pietro. Stando alla lettera dei Vangeli, mi pare disse semplicemente che avrebbe edificato su Pietro la sua ecclesia. Ricavare da questo tutto il resto è un'operazione induttiva comunque la si veda.
amterme63  23/04/2011 17:19:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sbaglio o mi sembra che "ecclesia" significhi semplicemente "comunità"? Quindi Gesù voleva fondare una "comunità" e basta.
Se non sbaglio poi mi sembra che sia Paolo di Tarso il vero creatore della "Chiesa" come la intendiamo adesso e che quindi è più farina del suo sacco che di Gesù stesso.
jack_torrence  24/04/2011 11:52:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' così Luca.
Il cristianesimo quale oggi lo conosciamo (anche per tutto quanto di buono la Tradizione porta con sé, sia chiaro) è una creazione di Paolo di Tarso.
Ecclesia significa comunità e alludendo a questo ho scritto il termine in greco :)
Quanto ai testoni non so, m'incuriosisce... Può essere - al limite - un'interpretazione, ma penso che il senso di "roccia" = solide fondamenta possa essere l'interpretazione valida.

Non scordiamoci mai che Gesù era un rivoluzionario in senso non tanto politico quale lo intendiamo oggi, ma un rivoluzionario di costumi, usanze, tradizioni. Il suo far nuove tutte le cose non può essere inteso come qualcosa che non funzionava prima di lui e che dopo avrebbe preso a funzionare.
Il suo monito di contravvenire le regole, il rispetto del sabato, non è naturalmente mancanza di rispetto fine a se stessa (che senso avrebbe), ma - detto in modo estremamente semplice - superare la menzogna che si cela dietro le forme (di cui fanno parte le liturgie tutte) per andare all'essenza.
E l'essenza dei comandamenti di Cristo non è mica hippy e libertaria: è quanto di più arduo per un uomo possa esservi. Dare un senso alla propria vita attraverso la vicinanza emotiva intima e profonda (amore-carità, ma qui torna a intervenire Paolo) nei confronti del proprio simile, a partire da chi non ci è familiare, da chi ci è nemico (Se vorrete bene a chi vi ama, che farete di diverso dai pagani?).
Niko.g  24/04/2011 15:37:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sono d'accordo. Al di là del significato intrinseco delle parole, l'intenzione di Gesù era quella di creare una comunità che poi è cresciuta nel tempo, dandosi necessariamente una forma organizzativa...
Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  25/04/2011 01:30:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' proprio qua il problema: la Chiesa Cattolica non è la Chiesa di Gesù che la affida a Pietro, ma è quella del Gesù secondo Paolo di Tarso. Con tutto ciò che di buono e di pessimo ha portato con sé, a cominciare dall'influenza stoicistica che tante distorsioni ha provocato nell'interpretazione del messaggio evangelico...
Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  23/04/2011 14:00:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Completamente d'accordo con te, Stefano. Tantopiù che la Chiesa che Gesù fonda è fatta da e per i "testoni" (il significato di Pietro nei Vangeli è questo: è un brutto soprannome che lui affibbia a Simone!). Inoltre non dimentichiamoci che ogni voplta che nei Vangeli Gesù chiama Simone con l'appellativo di Pietro, lo fa sempre per rimproverarlo o per identificarlo a Satana...
Niko.g  23/04/2011 17:40:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sicuro? “E io ti dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa..." Mt,16-18
Il significato di Pietro è legato a "roccia", "pietra". Dove salta fuori la storia del "testone"?
Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  25/04/2011 01:23:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il nome del discepolo era Simone DETTO Pietro. Se leggi bene i Vangeli noterai che quando Gesù chiama Simone col suo vero nome è per riconoscergli grazia; tutte le volte che lo chiama Pietro è per rimproverarlo o addirittura per accostarlo a Satana.
La Chiesa Cattolica si è "appropriata" della famosa frase per basare la propria (pretesa) unicità e indiscutibile autenticità nel rappresentare il messaggio di Cristo.
Il problema è che la "cattolicità" intesa come "religione di massa" e non come messaggio aperto a tutti ma non per tutti, è in contrasto con lo stesso significato etimologico di "ecclèsia" tant'è che, superata la dimensione comunitaria, l'organizzazione che si è sviluppata non ha potuto più basarsi sul Vangelo ma su quello che modernamente potremmo chiamare "machiavellismo": un tradimento totale di Gesù che proprio dal Satana era stato tentato sulla voglia di dominare tutte le terre visibili dall'altopiano di Gerusalemme dove si era ritirato a pregare e digiunare per 40 giorni. In questo senso la controtestimonianza vaticana è patente (ma può essere tranquillamente estesa a Ortodossi e Anglicani).
jack_torrence  23/04/2011 00:06:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma credo che l'aggettivo "eccezionale" ci abbia fatto fraintendere, Luca!
Io la penso come te al 100 per 100.
Sono credente nel messaggio cristiano come traspare dei vangeli, e mi pare che tu condivida questo mio stesso credo. E alla stessa maniera in nome di esso ci sentiamo distanti dalle "istituzioni" di cui qui si parla.
Parlo di 2000 anni di durata "eccezionale" in modo neutro, da osservatore obiettivo. Non penso certo che a farla durare 2000 anni sia stata una divinità (...semmai un demonio. :D) E' eccezionale (come dato di fatto) che un'istituzione umana sopravviva - sempre potente - per tanto tempo e a infiniti rivolgimenti sociali. Occorrerebbe un'analisi storica che forse non è mai stata fatta di un simile fenomeno.
Che, s'intende, deve avere cause contingenti e non attribuibili né a un d.io, né a un diavolo ovviamente.
Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  22/04/2011 04:07:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ben venga il film a tesi! E poi la rappresentatività dei personaggi è fondamentale in una commedia.
Sul suo essere profetico non so: la Chiesa-Vaticano nella sua storia ha saputo dare sempre il peggio di sé quando è stata in pericolo, basta vedere tutte le Controriforme di cui è stata protagonista e che l'hanno rilanciata come Istituzione... però, certo, un'implosione sarebbe la fine più spettacolare di tutto questo orpellame che nega con i fatti quel Vangelo che proclama con la bocca.
Condivido in pieno il tuo commento.

P.S.: Nessuno ha pensato a qualche parallelo con "La messa è finita"?
jack_torrence  22/04/2011 09:45:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
rispondo al PS io nella bozza di rece che giace in attesa di esser riveduta e ampliata! ;-)

Ciao a entrambi i Luca, debbo dire francamente che la rece che ho preparato (che sarà abbastanza breve stavolta) non aggiunge davvero nulla alle parole che sono state spese nei commenti, tra i quali i vostri due spiccano, insieme ad alcuni altri, per completezza e sapienza ;)
...Buona Pasqua! ;)
Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  25/04/2011 01:24:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Contraccambio in ritardo!!!
amterme63  22/04/2011 14:03:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie mille, Stefano. Contraccambio.
amterme63  22/04/2011 08:53:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Hai fatto bene a dirlo. Vorrei precisare che la locuzione "film a tesi" non ha, almeno per me, alcun risvolto negativo. E' semplicemente un modo per rappresentare il mondo umano, che si concentra su certi aspetti e ne tralascia altri. Basta essere consapevoli di questo ed accettare il gioco che ci viene proposto, sapendo però che ci sono anche altri modi di vedere la questione nella sua immensa complessità.
Poi avrei dovuto mettere la frase 'tempi morti' fra virgolette. Sono tempi morti nell'accezione filmica tradizionale, che vede una continua tensione e una continua evoluzione. Non lo sono nell'ottica del film, dove si chiarisce e si specifica meglio la tesi che avrà poi il coronamento nel finale.
De "La messa è finita" ho un ricordo vago, però è vero ci sono molti punti in contatto fra il sacerdote deluso e dolorante e il Papa che sa di non potercela fare (altrettando deluso e dolorante). Questo film sviluppa in grande quello che "La messa è finita" sviluppava in piccolo.
Ultima annotazione. A me questo film ha fatto venire in mente Celestino V. C'entra qualcosa?
Forse hai ragione tu, la Chiesa ha mille risorse e si è risollevata da crisi più profonde dell'attuale. Però adesso è troppo sottoposta alla pressione del mondo, molto molto più che nelle epoche passate, dove era ancora molto forte l'idea di corpo indipendente, intermediario supremo fra divino e umano. L'umano, con tutti i suoi difetti, rischia di travolgere definitivamente il divino (sempre più lontano e distante) e cancellarlo istituzionalmente dalla faccia della cultura occidentale. E' un'ipotesi da non scartare.


Pasionaria  22/04/2011 09:10:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Celestino V c'entra eccome: "Colui che fece per viltade il gran rifiuto..." proclama Dante, che non gli perdona di avere lasciato spazio per l'odiato Bonifacio VIII.
amterme63  22/04/2011 14:05:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
A me però il povero Celestino V è sempre stato simpatico e questo film mi ha aiutato a immaginare cosa possa aver frullato nella sua testa al momento e dopo la sua elezione.
Ciao Rita !