alexava 8 / 10 25/09/2013 04:23:45 » Rispondi Un fan della serie di Boris (uno malato eh! uno che ha visto e rivisto tutte le stagioni quattro-cinque volte, non sto scherzando) come il sottoscritto, non può non notare che il film è leggermente sottotono rispetto alla serie tv. Per motivi che sono naturali e imposti dal formato del lungometraggio. Quindi non costituiscono delle colpe artistiche, ma è inevitabile che il film risenta del confronto. D'altronde non dev'essere stato facile soddisfare i fan, pur permettendo al nuovo pubblico di capire e seguire il film.
Tanti personaggi forti, messi tutti sullo stesso set a scontrarsi tra di loro come in una Royal Rumble non trovano il giusto spazio. Poco spazio a Biascica, a Stanis, a Duccio, a Lorenzo. Alfredo è praticamente inesistente. Poco spazio persino a Boris, che nella serie tv aveva un ruolo molto metaforico e poetico.
Una volta che noi, megafan mai contenti, abbiamo disquisito su pinzillacchere del genere, arriviamo a un punto fermo: Boris è legge.
Vedere Boris è un obbligo etico e morale. Fa ridere perché fa ridere. E' tragicomico. Boris è uno strumento di lettura della realtà. Permette di fare chiarezza su certe dinamiche che sono presenti ovunque la politica metta il becco (la rete) e su altre dinamiche presenti in quasi tutti gli ambienti di lavoro (il set). Magari potrete capire in che punto della catena alimentare sociale siete e quanto è grosso il pesce che vi mangerà.