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1941 - ALLARME A HOLLYWOOD regia di Steven Spielberg

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Crazymo     8 / 10  11/07/2013 03:51:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Flop all'uscita, una presa in giro dell'America e della guerra, uno sberleffo dei valori americani accusato da molti (Incluso il berretto verde John Wayne) di essere anti-patriottico; "ma dai è solo un film". E invece no, dietro questo tripudio di case distrutte, ruote panoramiche di luna park che finiscono rotolando nel mare, e inseguimenti aerei a rasoterra, dietro tutto questo c'è un'evidente critica a tutto l'apparato militare e alla superficialità, e soprattutto alla pura idiozia, dell'uomo comune. Spielberg si avvale di pezzi da novanta come Belushi (Personaggio cultissimo), Aykroyd e il mitico Toshiro Mifune pienamente in parte, per rappresentarci un 1941 scoppiettante, vivo, "esplosivo", creando un film di matrice demenziale con alcuni grandissimi momenti (Tutte le scene con Belushi, l'americano rapito dai giapponesi che fa un casino dietro l'altro, il padre di famiglia che cerca di bombardare da casa propria il nemico), ed altre parti un pò più fiacche dove si sentono alcuni tempi morti, anche se in generale il film non ha grosse cadute, semplciemente ci sono alcune scene che potevano essere tranquillamente tolte ma che sono comunque godibili (La scena della festa con tanto di rissa finale che sfocia nelle strade di Hollywood come in un vero e proprio kolossal), insomma il film si regge in piedi seppur con qualche acciacco e forse un paio di esplosioni di troppo, anche se in questo film Spielberg (grazie a dio) rimane sempre sopra le righe e se ne sbatte di tutto e di tutti. Un momento potrebbe bastare per descrivere tutto il film: Aykroyd inneggia ai valori americani davanti ad una folla in delirio, tutti acclamano, tutti annuiscono, e ad un certo punto fa: "O vinciamo o moriamo sulla, ehm... come si chiama..." e ancor prima che possa finire la frase tutti acclamano con un: "Siiii!", teste vuote! E' questo il film, all'apparenza insensato, idiota, fracassone, ma d'altro canto proprio per questo così ironico, divertente e di puro spirito anarchico, anticipando in parte il capolavoro di John Landis (che fa uno spassoso cameo in questo film nel ruolo di un portalettere, rin********to anche lui) "The Blues Brothers". Un piccolo cult, da non perdere! (Ci manca questo Spielberg, sigh)