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IRMA LA DOLCE regia di Billy Wilder

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hghgg     8½ / 10  10/01/2014 11:49:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Billy Wilder è uno dei più grandi registi di sempre c'è poco da dubitarne. Dai primi anni '40 (quando piantò il pilastro definitivo per il Noir) fino alla fine degli anni '60 ha realizzato una quantità di film impressionante per rapporto quantità-qualità, destreggiandosi meravigliosamente tra drammatico, commedia e a volte fondendo direttamente i due generi; alcuni dei suoi film, in entrambi i versanti, quello Drama e quello Comedy, sono tra le vette più alte raggiunte dal cinema americano quanto mondiale in oltre un secolo di vita del grande schermo e quei suoi film che non arrivano così in alto (come questo) sono comunque talmente belli da divorarsi qualche intera filmografia di altri registi. Per l'appunto "Irma la dolce" è uno dei tanti memorabili filmoni di Wilder, uno di quelli appartenente al versante della commedia pura. Questo film si colloca nell'ultima parte della carriera di Wilder, negli anni '60, anni in cui il maestro continuava comunque ad azzeccare un film dietro l'altro.
Wilder veniva intanto da due dei suoi assoluti capolavori: nel 1959 era uscito "A qualcuno piace caldo" il suo lavoro più riuscito nelle commedie pure, mentre nel 1960 aveva creato quel raffinato incontro tra dramma, commedia e critica societaria che risponde al nome de "L'Appartamento" e che in più momenti tocca l'assoluta perfezione. Non era facile dopo due simili film restare ancora su livelli così alti eppure c'è riuscito benissimo. Certo "Irma la dolce" deve accontentarsi di stare una spanna sotto rispetto ai due capolavori sopraccitati ma in ogni caso ci troviamo davanti ad una commedia eccezionale, capace poi di tenere un ritmo eccelso senza mai cadere in veri e propri momenti di stanca nonostante una durata cospicua, oltre due ore. Diretta con la consueta classe e raffinatezza che Wilder possedeva nel dirigere gli attori, la camera, la scena e nel trattare questioni "scabrose" soprattutto nei primi anni '60. Qui ci porta dritti nel mondo della prostituzione di Parigi, spunto per dar via all'intreccio romantico che sarà ovviamente il motore di tutto il film. Tornano poi di nuovo temi e trucchi cari al regista, dalla sottile, sarcastica ma ben chiara critica sociale all'interesse per il tema del travestitismo, nel senso di trucchi, costumi, cambi d'identità, maschere, finzioni, come in "A qualcuno piace caldo". E chi poteva, esattamente come nel film del 1959, interpretare il ruolo del protagonista che si inventa una nuova identità ? Ovviamente il fedele Jack Lemmon, anche qui autore di una prova eccellente, esilarante, istrionica e carismatica, Lemmon ruba la scena e non ci permette di scollarci dallo schermo con le sue interpretazioni multiple, del protagonista e del personaggio da esso inventato. Merito anche alla sceneggiatura ovviamente che caratterizza al meglio i personaggi (tutti) e da a quelli principali (ma non solo) una profondità psicologica eccellente, regalandogli più sfaccettature poi messe in pratica divinamente dagli attori. Questo vale anche per la meravigliosa Irma di Shirley MacLaine, divina e irresistibile per bellezza e bravura tratteggia perfettamente un personaggio complesso e brillante, divertente e sfaccettato, la sua Irma è un volto assolutamente memorabile nella galleria dei personaggi wilderiani. La coppia Lemmon-MacLaine che ne "L'Appartamento" aveva raggiunto livelli di raffinatezza e complicità recitativa fuori dal comune anche qui non è da meno, un' intesa perfetta e ancor più rafforzata unita al naturale talento dei due porta ad un duetto mirabile, pieno di scambi e momenti memorabili. Due attori straordinari e al loro meglio, non so e non voglio dire chi in questo film si aggiudichi la palma del migliore perché sono entrambi impeccabili, ed irresistibili, intensi tanto quanto divertenti. Perfetti.
Poi c'è la galleria di personaggi di contorno che come spesso accade nei film di Wilder non possono non rimanere impressi nella memoria, primo su tutti il meraviglioso Moustache interpretato da Lou Jacobi, "ma questa è un'altra storia" (cit.). Uomo dalle mille vicissitudini e dai mille mestieri intrapresi, così almeno narra lui, confidente e complice del protagonista nelle esilaranti, ma dai risvolti pericolosi, tecniche di conquista all'affascinante Irma. E ancora il protettore Ippolito detto "Il Bue" nemico giurato del protagonista e protettore di Irma nella prima parte del film.
Dialoghi e sceneggiatura davvero di alto livello così come la regia di Wilder che raffinata ma a velocità sostenuta ci immerge in sequenze di scene e situazioni davvero esilaranti e per giunta in crescendo qualitativo e quantitativo, nell'ultima parte del film ci sono momenti da monumento alla comicità, vedi


Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER Ecco, questo credo sia il momento più divertente dell'intero film che pure anche nella prima parte non lesina scene da divertimento assicurato, sia per la comicità di alcune sia per la pura leggerezza e classe di altre. E così in quasi due ore e mezzo un vortice di tragi-comici inganni, corteggiamenti, finzioni, ribaltamenti di situazioni, clamorosi equivoci e "drammatici" fraintendimenti ci portano prima al momento drammatico (ma dovrei dire ancora tragi-comico visto che l'equivoco da cui è scaturito per lo spettatore è decisamente divertente), di "distacco" tra gli amati per poi precipitare di nuovo nel vortice della leggerezza della parte finale e qui si giunge al lieto fine, ovvio ma tutt'altro che banale anzi colmo anch'esso di idee eccellenti e trovate geniali con Wilder che volutamente si butta quasi sul surreale e sicuramente sul non-spiegabile, ma non aggiungo altro.
Nota: è, se non sbaglio, il primo film a colori diretto da Wilder.
Una commedia bellissima, ennesimo grandissimo film di un regista che resta lassù, in cima, tra i migliori di sempre. Grande film nobilitato dalla validità e dall'alta qualità di tutte quelle cose che fanno grandi un film: sceneggiatura e dialoghi ottimi, regia eccellente con la consueta raffinatezza e "tocco" tipico del vecchio Billy, sia nel dirigere che nell'affrontare i temi trattati (quante volte è stato feroce senza rinunciare al raffinato) ritmo perfetto per una commedia di questo tipo, scenografia parigina che fa da ottimo sfondo, fotografia buona, interpretazioni sublimi con la coppia Jack Lemmon-Shirley MacLaine ancora una volta da applausi a scena aperta e via continuando, non c'è nulla fuori posto.
Vicino al capolavoro, grandissimo film.
ferzbox  11/01/2014 00:39:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ammazza...senza parole....
bm_91  05/02/2014 12:19:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Wow ottimo commento che mi trova in totale accordo. Wilder è a mio avviso uno dei migliori, sapeva spaziare dalle commedie al dramma (viale del tramonto, giorni perduti) al noir (la fiamma del peccato) con estrema naturalezza e abilità.
bm_91  05/02/2014 12:19:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Wow ottimo commento che mi trova in totale accordo. Wilder è a mio avviso uno dei migliori, sapeva spaziare dalle commedie al dramma (viale del tramonto, giorni perduti) al noir (la fiamma del peccato) con estrema naturalezza e abilità.