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IRMA LA DOLCE regia di Billy Wilder

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JOKER1926     7 / 10  28/03/2012 14:29:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Basta davvero pochissimo per percepire la totale vena e natura artistica del film del famoso Billy Wilder intitolato "Irma la dolce".
Nel lavoro cinematografico del '63 abbiamo come protagonista una prostituta (Irma) che batte le strade di una city francese (Les Halles) e un poliziotto non corrotto che si imbatte con personaggi muniti di poca etica, è l'inizio di una serie di dinamiche che porterà, in modo ironico, il film ad essere fotografato come pimpante commedia.

"Irma la dolce" è addensato in uno strepitoso lavoro di fotografia che, unita alle scenografie, porta lo spettatore in un contesto effettivamente incredibile fatto di un armonioso barocchismo. Gli interni in questo film sono curati, i colori cangianti sono un'altra manna e danno una "tipicità" al prodotto di Wilder, il tutto rimane impresso. Sempre nel campo tecnico, alla fotografia e alle scenografie si allega la musica di pura ridondanza e vivacità. Jack Lemmon, fra gli attori, è quello più energico.
L'ottima confezione del film presta il fianco ad una storia ben costruita che nella sua incredibile durata offre tanti di quei spunti da far sorridere e ridere, in alcuni casi, il pubblico; alcune trovate sono davvero geniali, cerchiamo di elencarle.
Fra le sequenze più belle ed interessanti registriamo quella che convergono intorno alla figura di "Lord X", tale episodio non fa altro che donare una bordata di beffa al contesto narrativo di Wilder; fra le altre annoveriamo quella della perquisizione in casa di Irma. Da non trascurare anche la parte in cui il nostro ex poliziotto deve evadere dalla sua cella, siamo dinanzi a sequenze colme di una comicità di altissima prominenza. Caotica e ironica quella in cui le prostitute sono portate in caserma.
Insomma la sceneggiatura si dimostra all'altezza della situazione però, al contempo, sembra ripetersi un po' mostrando qualche passaggio prolisso, tale ridondanza di contenuti e di situazioni comunque inoltra massicciamente quella già evidenziata ampollosità de "Irma la dolce". Il film si concede il lusso di esser persino lento e statico in alcune situazioni, mentre lo spettatore attende il colpo di scena e quel rovescio della medaglia che, più di una volta, si trasforma in realtà.
Ma il tutto, a conti fatti, non solo può esser accettato ma anche lodato visto che qui siamo in un film volutamente lungo e mielato, sono accettati svariati sviluppi.
Da ricordare, dopotutto, che Wilder nella sua commedia (a lieto fine) non trascura di metter in evidenzia anche il lato brutto della società (prostituzione e protettori), dunque oltre alla baldanzosa manovra narrativa vien fuori, ben presto, anche una illustrazione/denuncia dei sobborghi poveri ove, purtroppo, alcuni fenomeni, collimanti nella malavita, si nascondono sotto un inarrestabile giro di corruzione che avvolge diversi strati sociali.